"No a solidarietà coi confini degli altri". La stoccata della Meloni alla Germania

Meloni dura contro la Germania che vuole proseguire sulla linea della solidarietà a oltranza sui migranti ma solo se questi sono a carico dell'Italia: "Il Paese responsabile dell'accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una ong è quello di bandiera"

"No a solidarietà coi confini degli altri". La stoccata della Meloni alla Germania
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Giorgia Meloni in queste ore si trova a La Valletta dove sta partecipando ai lavori dell'Euro Med 9. Durante un punto stampa nella capitale maltese, il presidente del Consiglio è tornata a parlare delle acredini sorte con la Germania nelle ultime settimane a causa della ratifica da parte del governo tedesco di un finanziamento da 8milioni di euro complessivi per le Ong che operano nell'area mediterranea. Ieri, il premier italiano ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e Meloni ha ribadito che la posizione della Germania sulle Ong per l'Italia è un passo indietro.

"Capisco la posizione del governo tedesco ma se loro vogliono tornare indietro sulle Ong noi proponiamo un altro emendamento", ha spiegato il premier italiano durante il punto stampa di Malta: "Il Paese responsabile dell'accoglienza dei migranti trasportati da una nave di una Ong è quello dell'organizzazione non governativa". L'Italia, viste le posizioni che gran parte dei Paesi dell'Ue stanno assumendo per bloccare i propri confini (Francia e Austria, oltre alla Svizzera non Ue) e della Germania, che oltre a bloccare i confini con Polonia e Repubblica Ceca ha interrotto i ricollocamenti, ha deciso di reagire.

L'emendamento accennato da Meloni prevede che il Paese di bandiera della nave che recupera i migranti si faccia carico degli stessi. La Germania ha attualmente attive 11 navi Ong nel Mediterraneo. "Non si può fare solidarietà con i confini degli altri", ha scandito il premier, sottolineando l'ipocrisia tedesca in materia. Meloni ha anche sottolineato che sulle Ong i Paesi dell'Euro Med 9 hanno una posizione decisa sulla distinzione del lavoro che fanno alcune di esse. Sulla posizione della Francia in merito, il premier ha spiegato: "Non mi pare che Macron ne abbia parlato".

Il concetto del Paese di bandiera è stato rimarcato anche da Antonio Tajani durante la kermesse di Forza Italia in corso a Paestum: "Il parlamento tedesco ha finanziato queste organizzazioni perché salvino immigrati in mare, cosa giustissima, ma poi li portano in Italia. Non sarebbe più logico che chi li finanzia poi li porti nel proprio Paese?". Quindi, ha aggiunto: "Ieri c'erano 7 navi, 4 battenti bandiera tedesca vicino a Lampedusa, va bene, siamo tutti per salvare i migranti in mare, ma se le Ong salvano migranti, allora è giusto che li portino in Germania".

Il piano al quale punta Meloni continua essere l'attuazione di una missione navale nel Mediterraneo da coordinare con le autorità del Nord Africa. "La terza parte della missione Sophia non fu mai attuata perchè la prima parte era un pull factor e fu annullata", ha spiegato il premier. Per agire "in modo efficace" è necessario "agire in modo diverso" e per farlo "bisogna parlare con i Paesi del Nord Africa". Ed è in questa direzione che si sta muovendo l'Italia con la Tunisia e con la Libia: la settimana prossima partirà la prima tranche dei finanziamenti Ue alla Tunisia. Questo "è un fatto concreto", ha spiegato il premier.

Una delle grandi falle della missione Sophie era nell'assenza di accordi con l'altra sponda del Mediterraneo, che di fatto non permettevano i rimpatri immediati e così le navi diventavano inevitabilmente dei pull-factor.

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