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“Non ho il sostegno…”. Wilders rinuncia a formare il governo olandese

Senza il sostegno della coalizione, Geert Wilders ha rinunciato a formare il governo olandese: "Volevo un governo di destra. Meno asilo e immigrazione"

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A quasi 4 mesi dalle elezioni che si sono tenute nei Paesi Bassi, il leader del Partito di estrema destra olandese (Pvv), Geert Wilders, che ha vinto con ampio margine alle urne, getta la spugna e rimette il mandato. Ad annunciarlo è stato lui stesso su X: "Posso diventare premier solo se tutti i partiti nella coalizione mi sostengono. Non è questo il caso. L'amore per il mio Paese e gli elettori è grande ed è più importante della mia posizione". Ora il futuro è tutto da scrivere per il parlamento olandese e non è chiaro chi verrà incaricato di formare il nuovo governo.

Wilders era arrivato primo, ottenendo 37 dei 150 seggi del parlamento. Già ieri i media del Paese proponevano uno scenario in bilico, parlando di una negoziazione in corso tra i leader dei quattro partiti che compongono la coalizione che è uscita vincitrice dalle urne. Se Wilders avesse proseguito, spiegano dall'Olanda, il Partito popolare per la libertà e la democrazia del premier uscente Mark Rutte, di centrodestra, il Movimento civico-contadino Bbb e il Nuovo contratto sociale, sarebbero rimasti in parlamento ma non sarebbero entrati al governo. "Volevo davvero un governo di destra. Meno asilo e immigrazione. Il popolo olandese è il numero 1", ha scritto ancora il leader del Pvv.

Domani si presenterà in parlamento per fare il punto della situazione, Kim Putters, a capo dei negoziati. Dopo due giorni di colloqui "buoni" e "intensi", i partiti politici sono pronti a compiere il "prossimo passo" verso la formazione di un governo, ha detto Putters, che domani dovrà presentare in parlamento un rapporto. La vittoria di Wilders lo scorso novembre ha stupito i Paesi Bassi, che non si aspettavano un risultato di questo tipo, soprattutto con margini così ampi.

Non è da escludere, a questo punto, che l'incarico possa tornare nelle mani di Mark Rutte.

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