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Nuova sconfitta per Timmermans sulla transizione green

Oggi, a seguito della spaccatura dentro la maggioranza Ursula, il voto finale sul 'Nature restoration Law' è slittato al 27 giugno prossimo

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La 'Nature restoration Law', la cosiddetta legge pro-natura, subisce una nuova battuta d'arresto. Dopo la bocciatura nelle commissioni Agricoltura e Pesca, la commissione Ambiente del Parlamento Europeo è costretta a sospendere il voto su questo provvedimento fino al 27 giugno.

Il presidente della commissione, il liberale francese Pascal Canfin (Renew) ha preso atto della spaccatura che si è creata tra i gruppi fanno parte della cosiddetta 'maggioranza Ursula'. Una spaccattura che ha rallentato l'iter della votazione e non ci sarebbero stati i tempi per ultimare le operazioni di voto sui vari emendamenti. Dopo che, con 44 voti a favore e 44 contrari, è stata bocciata la mozione con cui il Ppe chiedeva che venisse rigettata l'intera proposta, gli emendamenti sono stati esaminati uno alla volta, approvati o respinti con uno scarto di uno o due voti, e i tempi delle votazioni si sono ulteriormente dilatati. La seduta della commissione, tenutasi a Strasburgo parallelamente ai lavori della plenaria dell'Europarlamento, era stata già prolungata di 15 minuti, il tempo massimo consentito e, non potendo durare ulteriormente a causa della concomitanza con i voti previsti in Aula, il presidente Canfin ha aggiornato la seduta al 27 giugno.

"Nel voto in commissione Ambiente sulla legge sul ripristino della natura si è assistito ai titoli di coda della cosiddetta 'maggioranza Ursula'", hanno commentato gli europarlamentari della Lega Marco Zanni, presidente gruppo Id, e Marco Campomenosi, capo delegazione del Carroccio. Secondo i due i due eurodeputati oggi "sono andate in scena tutte le contraddizioni e i limiti di una coalizione fallimentare e litigiosa che ormai, a un anno dalle elezioni, giunge al triste capolinea". Zanni e Campomenosi parlano di"caos senza precedenti" che sarebbe stato provocato "dall'agenda estremista e ideologica delle sinistre" aggravato "dalla confusione di un Ppe che ora ha un risveglio tardivo dopo anni a braccetto coi socialisti". Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia- Ecr al Parlamento europeo, su Facebook attacca il 'Nature restoration Law', descritto come una disposizione "che penalizza ancora una volta agricoltori, allevatori e pescatori, nel nome dell'ambientalismo più ideologico". Secondo Fidanza sulla transizione verde "il commissario Timmermans non ha più la maggioranza" e, pertanto, lo invita a riposarsi "fino a fine legislatura". E assicura: "Il 9 giugno 2024 ci penseranno gli elettori a mandarlo a casa per sempre". Di diverso tenore è il tweet di Iratxe Garcia Perez, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, convinta di aver "fermato il tentativo della destra di sabotare la legge sul ripristino della natura al Parlamento europeo".

La socialista, però, avverte che "la battaglia non è finita" e promette di andare avanti "fino in plenaria, per proteggere le persone e il pianeta".

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