"Pause umanitarie per Gaza". I 27 dell'Ue si accordano sulle conclusioni

In serata è arrivata la conclusione del Consiglio europeo sulle conclusioni da assumere come Ue nel conflitto di Gaza per chiedere "pause umanitarie". Idea sostenuta dalla Casa Bianca

"Pause umanitarie per Gaza". I 27 dell'Ue si accordano sulle conclusioni
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Al Consiglio europeo è stato trovato un accordo tra i 27 sul capitolo delle conclusioni riguardante il conflitto in Medio Oriente. Alla fine, dopo alcune ore di discussione sulle conclusioni a prevalere alla fine è la terminologia "corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie" per consentire l'accesso di aiuti per i palestinesi di Gaza. Un compromesso diplomatico tra le diverse posizioni assunte dai Paesi dell'Unione. Nelle conclusioni approvate "il Consiglio europeo esprime la sua più grande preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e aiuti per raggiungere i bisognosi attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi e le pause per le esigenze umanitarie".

Quella locuzione, con sottolineatura sulla forma plurale, che ha permesso il raggiungimento dell'accordo, è stata caldeggiata soprattutto da Germania e Italia e sgombra il campo da qualsiasi forma di interpretazione: non è una richiesta di cessate il fuoco. Numerosi Paesi europei, compresa la Spagna di Sanchez e l'Irlanda caldeggiavano per questa conclusione. Altri, invece, caldeggiavano la "pausa" al singolare, con riferimento alla sola azione di Israele. Nel confermarsi al fianco di Israele, i 27 si proclamano fermamente impegnati e convinti a lavorare per sconfiggere Hamas, scongiurare l'escalation e aprire la strada a una soluzione a due Stati. È questa la strada indicata da Giorgia Meloni, secondo la quale, ha ribadito, servirà allora dare "concretezza alla questione palestinese" e "maggiore peso all'Anp".

Dagli Stati Uniti, è arrivato l'appoggio di Joe Biden. La Casa Bianca, infatti, fa sapere che sosterrà le "pause umanitarie" nella guerra tra Israele e Hamas per Gaza. Secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, si tratta di "pause sul campo di battaglia localizzate, temporanee e specifiche in modo che l'assistenza umanitaria arrivi alla popolazione che ne ha bisogno o che le persone possano lasciare la zona in relativa sicurezza". Su questa base, aggiungono "pensiamo che sia un'idea da esplorare" e che le pause potrebbero durare "ore" o "giorni". Kirby ha spiegato che non si riferisce al "cessate il fuoco" chiesto dal Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e da diversi governi.

Intanto, da Bruxelles, nelle conclusioni del vertice, si fa sapere che l'Unione Europea "è pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione a due Stati, anche

attraverso lo sforzo per la Giornata della pace, accoglie con favore le iniziative diplomatiche in materia di pace e sicurezza e sostiene lo svolgimento di una conferenza internazionale di pace presto".

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