Qatargate

Qatargate, perquisita l'abitazione della socialista Marie Arena

Accostata più volte allo scandalo Qatar, l’eurodeputata belga non è ufficialmente mai stata indagata

Qatargate, perquisita l'abitazione della socialista Marie Arena

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L’abitazione dell’europarlamentare belga Marie Arena è stata perquisita mercoledì nell’ambito delle indagini sul Qatargate. Il nome della socialista è stato più volte accostato allo scandalo corruzione - complice la vicinanza al 'pentito' Pier Antonio Panzeri - ma non è ufficialmente mai stata indagata. "Sono stata chiamata oggi ad essere presente a casa mia in seguito alla visita del giudice istruttore", le parole della deputata europea tramite il suo legale, Michèle Hirsch, all’agenzia Belga.

Potrebbero arrivare ulteriori aggiornamenti sul caso Qatargate, deflagrato al Parlamento europeo lo scorso 9 dicembre. Marie Arena a gennaio ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di presidente della commissione parlamentare per i diritti umani, sottolineando di voler proteggere la sua immagine e il lavoro svolto dalla sottocommissione stessa dagli attacchi mediatici. A giugno, invece, è venuto a galla un legame commerciale – una società di cannabis legale – tra il figlio dell’europarlamentare e il figlio dell'ex giudice istruttore Michel Claise. Quest’ultimo ha deciso di lasciare la guida del caso.

Per la perquisizione dell’abitazione operata dalle autorità non è risultata necessaria la revoca dell’immunità parlamentare. Come previsto dal protocollo, presente la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. La procura ha sottolineato di aver effettuato ricerche anche in altri locali legati in qualche modo alla socialista e sono state sequestrate alcune apparecchiature informatiche. Il materiale dovrebbe essere analizzato già nei prossimi giorni, riferisce Rtbf. L’avvocato ha ribadito che la sua assistita non è stata interrogata, né convocata per un’audizione.

Marie Arena è stata spesso citata nello scandalo corruzione. L’ex ministra belga si trova nelle carte dell’inchiesta soprattutto per l’incarico da presidente della commissione per i diritti umani, ovvero dove si discutevano i dossier più importanti per Marocco e Qatar. L’affare tangenti ha scosso l’Europarlamento e la sottocommissione di cui faceva parte anche l’italiano Andrea Cozzolino. “Le mie posizioni politiche nei confronti dei Paesi che non rispettano i diritti umani non sono mai state ambigue”, la sua reazione alle prime insinuazioni sul suo conto a maggio. Anche se non mancano le zone d’ombra, a partire dai presunti “cadeau” ricevuti dall’emiro.

Inoltre, la socialista non avrebbe dichiarato correttamente voli e alloggi gratuiti ricevuti dal governo di Doha in occasione di una visita in Qatar nel maggio del 2022.

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