Qatargate

Qatargate, blitz nella villa di Panzeri a Bergamo: trovati altri 17mila euro

Proseguono le perquisizioni disposte dalla procura di Bruxelles nell'ambito del Qatargate: 17mila euro e documenti sequestrati a Panzeri

Qatargate, trovati altri 17mila euro nella villa di Panzeri a Bergamo

La procura belga non si ferma nell'indagine sulla corruzione che ha coinvolto il parlamento europeo e ha annunciato nuove perquisizioni negli uffici di Bruxelles e non solo. Altre perquisizioni quest'oggi sono state effettuate anche in Italia, a Milano e Calusco D'Adda, in provincia di Bergamo, a carico di Antonio Panzeri. Le nuove perquisizioni hanno portato al sequestro di supporti informatici e documenti, oltre alla somma di 17 mila euro in contanti trovati nell'abitazione in provincia di Bergamo.

La procura ha spiegato che "da venerdì, con il supporto dei servizi di sicurezza del Parlamento europeo, le risorse informatiche di dieci collaboratori parlamentari sono state congelate". Una misura presa "per evitare la scomparsa di dati necessari alle indagini. La perquisizione di oggi al parlamento europeo aveva lo scopo di sequestrare questi dati". Il dossier della procura, "gestito da un giudice istruttore di Bruxelles", è stato "aperto da più di quattro mesi per corruzione, riciclaggio e organizzazione criminale".

Le quattro persone in carcere, delle sei arrestate sabato, compariranno mercoledì davanti al giudice. "In tutto, dall'inizio delle operazioni, ci sono state 20 perquisizioni: 19 in residenze e uffici oltre a quella di oggi nei locali del parlamento europeo. Sono stati sequestrati, in tre diversi luoghi, diverse centinaia di migliaia di euro: 600 mila al domicilio di uno dei sospetti, diverse centinaia di migliaia in una valigia che si trovava in una camera di albergo a Bruxelles e circa 150 mila circa in un appartamento di proprietà di un deputato europeo", spiega la procura belga nella nota.

Intanto arrivano anche le prime conseguenze politiche, che fanno seguito alla sospensione e destituzione di Eva Kaili dalla carica di vicepresidente del parlamento europeo disposta da Roberta Metsola, che ha attivato anche la procedura per la decadenza, che escluderà per sempre la greca dal suo ruolo. In queste ore, Marc Tarabella si è autospeso dal gruppo dei Socialisti e Democratici dopo le perquisizioni condotte dalla polizia belga nel suo ufficio e nella sua abitazione di Bruxelles in presenza di Roberta Metsola nella giornata di ieri.

Nella stessa sede, Andrea Cozzolino ha reso noto di rinunciare all'incarico di coordinatore del gruppo per le emergenze. In più, Maria Arena, eurodeputata italo-belga dei socialisti europei, ha annunciato le dimissioni dalla presidenza della Commissione Diritti del parlamento europeo: "A seguito delle rivelazioni di sospetti di corruzione legati al Qatar ed al Parlamento europeo, ed alla perquisizione di uno dei miei assistenti nel contesto di questo caso, ho deciso che non presiederò più temporaneamente le riunioni del sottocomitato peri Diritti Umani del Parlamento europeo".

In conferenza stampa, Roberta Metsola ha ribadito il totale impegno della sua carica e del Parlamento europeo nel risolvere questa situazione, eliminando gli elementi che l'hanno causata. "Non ci sarà impunità. Nessuno. I responsabili troveranno questo Parlamento dalla parte della legge. Sono orgogliosa del nostro ruolo e della nostra assistenza in questa indagine. Non ci sarà da nascondere la polvere sotto il tappeto. Avvieremo un'indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al Parlamento e per vedere come i nostri sistemi possono diventare ancora più impermeabili", ha dichiarato il presidente del parlamento europeo.

"Questi sono tempi difficili per tutti noi, ma so, ne sono convinto, che se lavoriamo insieme possiamo uscirne più forti. A voi, colleghi che avete vissuto con me questi giorni, lasciatemi dire ancora una volta quanto sono profondamente delusa: so che condividete tutti lo stesso sentimento. A quegli attori maligni, nei Paesi terzi, che pensano di poter comprare la loro strada. Che pensano che l'Europa sia in vendita. Che pensano di poter rilevare le nostre Ong. Lasciatemi dire che troverete questo Parlamento fermamente sulla vostra strada.

Siamo europei", ha concluso Roberta Metsola.

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