Richieste di "verifica" per Ursula, Anche i liberali in rotta sul Green

Il gruppo Renew chiede un chiarimento dopo il ritiro della direttiva sul Green Claims. Lo strappo dei sovranisti romeni

Richieste di "verifica" per Ursula, Anche i liberali in rotta sul Green
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La parola del giorno è «verifica». La chiedono Renew Europe e Socialisti europei alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen (foto). Per le forze di centrosinistra, il nodo è sempre il Green Claims: la direttiva ultra-ambientalista che stabilisce cosa può dirsi ecologico e cosa no. Bruxelles è perplessa da alcuni effetti della norma e procede con il ritiro. Socialisti e liberali, invece, ne fanno una questione di bandiera. «È un testo che stabilisce che le zucchine non possono essere definite verdi se viaggiano sui camion. Perché, come dovrebbero viaggiare? Siamo tornati a Chesterton e alla frase secondo cui bisognerà battersi per dimostrare che le foglie sono verdi in estate», spiega al Giornale Nicola Procaccini, co-presidente del Gruppo Ecr, che di Green Claims non vuole sentirne parlare. Il Ppe è dello stesso avviso: «Dobbiamo essere consapevoli dei tempi in cui viviamo. Questa iper-regolamentazione fa male alle imprese europee che sono state penalizzate dalla impostazione del Green deal della scorsa legislatura. Possiamo dibattere ma su questi temi guida il Ppe», dichiara al Giornale Fulvio Martusciello, europarlamentare di Fi. Proprio l’autonomia del Ppe, che grazie ai nuovi numeri dell’Ecr può dialogare con i Conservatori, è alla base della «frustrazione» di Socialisti e centristi, insiste Procaccini. Sandro Gozi, eurodeputato di Renew, accusa la presidente della Commissione Ue d’inseguire la destra. Gozi, che è anche il segretario del Partito Democratico europeo, domanda un «chiarimento politico». Italia viva, invece, è favorevole al ritiro del Green Claims. Segno di come anche l’emisfero liberale presenti sfumature marcate.

Due sere fa, Elly Schlein è stata a cena a Bruxelles con il premier spagnolo Pedro Sanchez, Frans Timmermans, Iraxte Garcia Perez. La leader dem continua a incalzare la presidente della commissione Ue sia sul Green sia sul riarmo. «Ursula deve capire che i nostri voti non possono essere dati per scontati», ha insistito ieri la segretaria del Pd, durante un summit a porte chiuse. Il tentativo è quello di mettere von der Leyen all’angolo. Il fine è ripristinare lo schema della scorsa legislatura, e cioè costringere il Ppe a schiacciarsi sulle posizioni socialiste. Sul Green Claims, però, la strada è stretta. Anche se Bruxelles dovesse decidere di ripristinare la direttiva, resterebbe l’ostacolo del Consiglio Europeo. Anche la Germania di Friedrich Merz non ha alcuna intenzione di avallare un provvedimento in grado di penalizzare tante piccole e medie imprese.

Ieri al Parlamento europeo si è assistito anche alla fuga in avanti dei nazionalisti romeni. Aur, il partito di George Simion, ha raccolto 74 firme per una mozione di sfiducia. L’oggetto è il cosiddetto Pfizergate. Una mossa che, dal punto di vista politico, può apparire anticlimatica, considerando lo scontro in corso tra von der Leyen e la sinistra.

L’iniziativa, infatti, non è partita dall’Ecr. E lo stesso Nicola Procaccini aveva anche inviato al suo Gruppo una mail critica nei confronti delle modalità con cui era stata pensata la mozione. A luglio l’Eurocamera potrebbe dover votare la fiducia.

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