"Rischio ritardi sul Pnrr". L'ultima ingerenza dei falchi europei sull'Italia

Paventando il rischio di ritardi sull'attuazione del Recovery Fund, la Commissione Ue scodella una serie di raccomandazioni all'Italia su politiche fiscali, conti pubblici e riforme green

"Rischio ritardi sul Pnrr". L'ultima ingerenza dei falchi europei sull'Italia
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"L'attuazione del Pnrr dell'Italia è in corso, ma con un rischio crescente di ritardi". Con la scusa dei possibili ritardi sugli obiettivi del Recovery Fund, l'Ue è tornata a fare la predica al nostro Paese, agitando il cartellino giallo con una nuova infornata di raccomandazioni. In particolare sulle politiche fiscali, sugli argini alla spesa e gli investimenti pubblici. Nelle comunicazioni ai 27 Stati membri, nell'ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo, la Commissione Ue ha inoltrato a Roma una serie di moniti che risuonano come l'ennesima ingerenza non richiesta.

L'infornata di raccomandazioni Ue

L'Italia - ha spiegato la Commissione Ue - deve tagliare le misure di sostegno energetico, adottare una politica fiscale prudente (mantenendo la spesa primaria netta sotto l'1,3%), continuare con la politica di risanamento dei conti, adottare rapidamente il Pnrr e aggiornarlo quanto prima con il capitolo RepowerEu, anche per ridurre la dipendenza dai fossili. Le rischieste di Bruxelles al nostro Paese sono state anche quelle di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e di rendere più efficiente ed equo il sistema tributario, adottando la riforma tributaria e allineando i valori catastali. In particolare, l'esecutivo europeo ha invitato l'Italia a "ridurre le misure di sostegno energetico in vigore entro la fine del 2023, utilizzando i relativi risparmi per ridurre il deficit pubblico".

"Ridurre le agevolazioni fiscali"

Non solo. Qualora i nuovi aumenti dei prezzi dell'energia richiedano misure di sostegno, l'Ue ha invitato Roma a "garantire che siano mirate a proteggere le famiglie e le imprese vulnerabili, fiscalmente sostenibili e preservare gli incentivi per il risparmio energetico". L'Italia - si legge nelle raccomandazioni - dovrà "migliorare l’equità" del sistema fiscale, "in particolare razionalizzando e riducendo le agevolazioni fiscali, compresa l'Iva e le sovvenzioni dannose per l’ambiente", riducendo "la complessità del codice fiscale". In pratica un elenco di ricette servito da Bruxelles al governo.

Gentiloni rassicura: "Italia non in ritardo"

Nella nota i richiami all'attuazione del Pnrr sono continui, sebbene il nostro Paese non sia messo così male (lo ha ribadito anche il commissario Ue all'economia, Paolo Gentiloni). Bruxelles, al riguardo, ha ribadito che "procedere rapidamente con l'attuazione del piano e la negoziazione della sua modifica è essenziale a causa della natura temporanea del dispositivo per la ripresa e la resilienza in vigore fino al 2026". E ha sottolineato come sia "fondamentale identificare tempestivamente potenziali ritardi e problemi di attuazione e adottare misure tempestive per affrontarli". Ma il già citato commissario Gentiloni, pur invitando alla massima solerzia sul tema, ha affermato: "Per ora non vediamo significativi ritardi accumulati" dall'Italia.

Le indicazioni Ue sul 2024

Per il periodo successivo al 2024, l'Ue ha infine chiesto di "continuare a perseguire una strategia di bilancio a medio termine di

risanamento graduale e sostenibile, combinata con investimenti e riforme che favoriscano una maggiore produttività e una crescita sostenibile più elevata, per conseguire una posizione di bilancio prudente a medio termine".

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