Guerra in Ucraina

"Non sosterremo la risoluzione". Il M5S cala la maschera sulla Russia

All'Europarlamento i grillini non sosterranno la risoluzione che riconosce la Russia come Stato sponsor del terrorismo

"Non sosterremo la risoluzione". Il M5S cala la maschera sulla Russia

Il Movimento 5 Stelle getta ancora una volta la maschera nell'ambito della guerra ai aggressione all'Ucraina: la delegazione grillina al Parlamento europeo non ha sostenuto la risoluzione per riconoscere la Russia come Stato "sponsor del terrorismo". È questa la decisione presa e confermata dal M5S, secondo cui "non è più il momento del muro contro muro". La scelta intrapresa dai pentastellati ovviamente farà sfregare le mani a Mosca.

Russia terrorista? Il M5S non vota

Il Movimento ha preferito astenersi sulla risoluzione che definisce la Russia uno Stato che sostiene il terrorismo. "In Ucraina è il momento di alzare i toni della pace. La risoluzione che verrà messa ai voti oggi porta invece all'opposta direzione", sostengono a gran voce i grillini. Che ancora una volta hanno voluto assumere una decisione che si discosta da quella maggioritaria a livello europeo, dando cose alla Russia l'opportunità di sorridere e guardare con soddisfazione al fatto che in Occidente ci siano delle evidenti spaccature.

La presa di posizione dei 5 Stelle è piena di "ma", usati come un artifizio comunicativo per introdurre delle soluzioni al rialzo rispetto all'orientamento dell'Unione europea. La Russia viene considerata "l'unica responsabile della guerra in corso sul suolo ucraino", ma al tempo stesso si chiede di "mettere a tacere le armi e far prevalere le diplomazie".

E via così ancora: Putin è accusato di aver "violato il diritto internazionale, ma va condotto ogni sforzo per arrivare a un negoziato fra le parti e mettere fine a questa orribile guerra". Alla prova dei fatti i 5S non hanno dato il proprio appoggio al testo della risoluzione del Parlamento europeo. Resta una domanda di fondo: i grillini sono davvero convinti che si possa arrivare alla pace mentre i cittadini ucraini continuano a subire atrocità da parte di un esercito che non intende risparmiare i civili?

Non è tardata ad arrivare la prima reazione politica. Nicola Danti, eurodeputato di Italia Viva e vicepresidente di Renew Europe, è andato all'attacco: "Puntuale arriva la dichiarazione di astensione del M5S. È più forte di loro, ogni volta che c'è da condannare Putin si nascondono dietro mille scuse pur di non farlo. Senza vergogna". Gli ha fatto eco Isabella De Monte, deputata del Terzo Polo: "I 5 stelle chiariscono una volta di più la loro posizione: si asterranno. Mai contro Putin".

La risoluzione

Il documento approvato dall'Europarlamento riconosce la Russia come Stato sponsor del terrorismo e che utilizza mezzi di terrorismo. Nello specifico il Parlamento sottolinea che l'esercito di Mosca "ha intensificato i suoi attacchi contro obiettivi civili, tra cui infrastrutture energetiche, ospedali, centri medici, scuole e rifugi, violando il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale". Qusta mossa può essere considerata come la preparazione del terreno affinché Vladimir Putin possa essere chiamato a rispondere per i crimini commessi, in futuro, davanti a un tribunale internazionale.

Il testo, presentato dai Conservatori e Riformisti, è passato a larga maggioranza. La risoluzione è stata adottata con 494 voti favorevoli, 58 contrari e 44 astensioni. Sono quattro gli italiani che si sono opposti: tra questi tre militano nei Socialisti & Democratici e l'altra è l'indipendente Francesca Donato. Forza Italia, per bocca di Salvatore De Meo, ha confermato il parere positivo: "Non possiamo tollerare e accettare che ci siano delle azioni così vili che vanno ovviamente a distruggere una Nazione ma soprattutto a violare qualsiasi diritto internazionale".

L'assist a Mosca

La Russia non aspetta altro che vedersi palesare divisioni tra i Paesi dell'Occidente. Non a caso i 5 Stelle nei mesi scorsi sono stati già accusati di aver assunto una posizione morbida nei confronti di Mosca: esprimono solidarietà a Kiev e condannano le crudeltà russe, ma in diverse occasioni prendono una via che crea delle scomposizioni in Ue.

Non è una novità. Il Movimento si è schierato contro l'invio di ulteriori armi per sostenere militarmente l'Ucraina, portando avanti con forza via via maggiore una linea che aveva già palesato nel corso del governo guidato da Mario Draghi. Di recente Giuseppe Conte ha annotato che la vittoria militare sulla Russia non può essere considerato un obiettivo da perseguire. "Zelensky? Lo stiamo aiutando da 7 mesi, abbiamo il diritto di concordare con lui le condizioni della pace", ha aggiunto.

La scorsa notte un neonato è morto in seguito a un attacco missilistico che ha colpito il reparto maternità di un ospedale vicino alla città di Zaporizhzhia, nell'Ucraina sud-orientale. Ed è solo una delle tante disumanità ai danni del popolo ucraino.

Sarebbe curioso sapere come i 5S intendano arrivare alla pace dicendo stop all'invio di armi a Kiev mentre la Russia quotidianamente prende di mira i civili ed evoca la minaccia nucleare.

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