Dalla spesa di 3,6 miliardi al centro conto l'odio illegale: ecco la nuova strategia woke dell’Ue

La Commissione presenta la nuova strategia 2026-2030: più fondi e più vincoli agli Stati, ecco cosa prevede il programma

Dalla spesa di 3,6 miliardi al centro conto l'odio illegale: ecco la nuova strategia woke dell’Ue
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La Commissione Ue ha approvato la nuova strategia per l’uguaglianza delle persone Lgbt per il periodo 2026-2030 con l’obiettivo di rafforzare l’inclusione e combattere ogni forma di discriminazione: quasi quattro miliardi di euro sul tavolo. L’iniziativa prosegue il percorso avviato con la prima strategia del 2020-2025, con l’intento di integrare la parità arcobaleno in tutte le politiche comunitarie. “Tutti nell'Unione Europea dovrebbero sentirsi sicuri e liberi di amare chi desiderano ed essere se stessi” si legge nel documento diffuso dal governo europeo guidato da Ursula von der Leyen

Tra le principali azioni previste, la Commissione intende sostenere gli Stati membri nel vietare le cosiddette pratiche di conversione, ritenute lesive per la dignità delle persone Lgbt. A tal fine, verranno valutati “la natura, la prevalenza e l'impatto sulle persone Lgbt al fine di proporre azioni appropriate per porvi fine”. Sarà inoltre considerata l’Iniziativa dei cittadini europei che chiede un divieto a livello europeo. La strategia affronta anche il tema dei discorsi e contenuti d’odio, sia online che offline. La Commissione prevede la creazione di un polo di conoscenza per raccogliere informazioni sull’odio illegale online, in sinergia con il Codice di condotta esistente. A queste misure si aggiungerà un nuovo piano d’azione contro il cyberbullismo, con particolare attenzione ai minori e ai giovani arcobaleno.

Secondo le stime riportate dalla Commissione, l’esclusione e la discriminazione basate sull’orientamento sessuale comportano una perdita potenziale fino a 89 milioni di euro di Pil all’anno per Bruxelles. Per questo motivo, la strategia punta anche su una maggiore inclusione nel mercato del lavoro. Nel 2026 è prevista la pubblicazione di un report sull’attuazione della direttiva sulla parità di trattamento in ambito occupazionale. Contestualmente, verranno definiti nuovi orientamenti sulle pratiche di assunzione inclusive, rivolti sia al settore pubblico sia a quello privato.

Il sostegno alla società civile è indicato come un elemento chiave della strategia, soprattutto in contesti in cui i diritti delle persone Lgbt risultano più vulnerabili. I finanziamenti già attivi tramite il programma Cerv (Diritti, uguaglianza e cittadinanza) proseguiranno fino al 2027. Successivamente, saranno inclusi all’interno del programma AgoraEU, che nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale prevede fino a 3,6 miliardi di euro destinati alla promozione dell’uguaglianza, alla lotta contro la violenza di genere e al rafforzamento della partecipazione democratica.

La Commissione ha infine rivolto un invito agli Stati membri ad adottare una propria strategia nazionale o un piano d’azione dedicato all’uguaglianza Lgbt, dichiarandosi pronta a fornire supporto in fase di attuazione.

Le altre istituzioni europee sono anch’esse chiamate a contribuire al raggiungimento degli obiettivi della strategia, il cui avanzamento sarà monitorato regolarmente. In programma una revisione intermedia entro il 2028.

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