"Il vero Prosecco è italiano". Passa l'emendamento europeo anti-Prosek

Vittoria dell'Italia al Parlamento europeo: vietate le denominazioni che richiamano il prodotto italiano

Immagine da Wikipedia
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Vittoria italiana in Ue, passa infatti l'emendamento europeo anti-Prosek, il vino passito tipico della Croazia dal nome che richiama chiaramente il Prosecco nostrano.

Secondo il provvedimento di recente approvazione, è vietato dare ad altri vini una denominazione che richiami il Prosecco. Ciò rientra pienamente nell'ambito del Dop e dell'Igp. La delibera della commissione Agricoltura dell'Europarlamento ha finalmente dato ragione all'Italia, che si è mossa per tutelare il Made in Italy.

Le novità in arrivo

Non solo tutela dei fiori all'occhiello italiani. Fra le novità passate con ben 46 voti a favore anche l'obbligo di indicare sull'etichetta dei prodotti Dop e Igp il nome del produttore. Per i prodotti solo Igp, inoltre, deve essere riportata l'origine della materia prima principale nel caso in cui questa provenga da un Paese diverso dal produttore.

"Su spinta dei nostri produttori di qualità, abbiamo potuto eliminare quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell'aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia. In particolare, è stato chiarito come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp", ha spiegato l'eurodeputato Pd e relatore Paolo De Castro, come riportato da Repubblica. "La Dop economy vale, a livello europeo, quasi 80 miliardi di euro, con questo regolamento creeremo un vero testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che rafforzerà la protezione, la promozione e la sostenibilità delle nostre indicazioni geografiche", ha aggiunto.

Zaia: "Oggi un bel segnale"

Soddisfazione da parte del governatore del Veneto Luca Zaia, che ha parlato di bel segnale ricevuto dalla Ue. "Il Prosecco rappresenta sicuramente un simbolo, la più grande denominazione al mondo e deve essere tutelato e protetto di fronte al suo grande palcoscenico", ha dichiarato, come riferito da Ansa.

"Basta con le ambiguità, i ritardi e i doppi giochi della Commissione europea: il vero Prosecco è quello italiano, prodotto in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, l'unico ad essere riconosciuto e tutelato dalle denominazioni Doc e Docg. E non c'è Prosek che tenga", è stata la reazione di Mara Bizzotto, senatrice, esponente veneta del Carroccio, e vicepresidente vicario della Lega al Senato.

Soddisfazione in Italia

La notizia ha naturalmente riscontrato il favore del mondo della politica, e delle varie associazioni dei produttori. "Il Prosecco, prodotto Dop, è italiano e nulla ha a che fare con il vino croato, il Prosek", è stato il commento del presidente della Commissione agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, che ha spiegato come una denominazione molto simile alla nostra avrebbe potuto danneggiare la produzione italiana.

"Le nostre eccellenze enogastronomiche saranno finalmente uniche di nome, oltre che di fatto", ha dichiarato il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio (Lega), che si è complimentato con gli europarlamentari italiani per il lavoro svolto. È tempo di prendere posizione contro quei produtti definiti italian sounding sui quali per molto tempo nessuno si è espresso. "I cittadini europei hanno il diritto di sapere con chiarezza cosa mangiano e bevono, cosa fa veramente male e cosa no. Noi proseguiremo il nostro impegno in questa direzione, contro lobby economiche e tecnocratiche che vogliono solo generare confusione e inquinare il mercato", ha aggiunto.

La reazione delle associazioni di settore

Grande soddisfazione anche per quelle associazioni che da sempre si battono per i prodotti italiani. Stefano Zanette, presidente del Consorzio di tutela della Doc Prosecco ha acclamato la notizia, esprimendo il proprio plauso. "Devo ammettere che, una volta tanto, il nostro Paese si è saputo muovere sostanzialmente compatto nel cogliere i molti vantaggi introdotti da questa riforma che dopo l'approvazione da parte della plenaria dell'EP dovrà essere discussa in sede di trilogo, tavolo al quale ci aspettiamo giunga forte e chiaro, attraverso il Consiglio, l'orientamento favorevole del nostro Governo", ha commentato.

Per Federvini si tratta di un passaggio cruciale, un'occasione unica per arrivare a un riassetto della normativa dove saranno colmate evidenti lacune.

"La Riforma permetterà di fare passi avanti notevoli in materia di protezione delle denominazioni in ambito internazionale, di chiarimento delle regole produttive sui vini a Igt e di semplificazione delle procedure relative ai disciplinari", ha dichiarato l'Unione italiana vini.

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