Europei, le colpe di una città piccola

Caro Massimiliano, l’esclusione di Genova come sede per i Campionati Europei di Calcio del 2012 era nell’aria. Un’opposizione seria e responsabile deve gridare allo scandalo politico della gestione non solo sportiva ma dell’immagine di tutta una città. È stato dilapidato un capitale umano e culturale. Vivi complimenti al Sindaco Pericu e a tutta la sua fantastica giunta per l’ottima scelta di tempo con il quale ha gestito l’evento sportivo. Dei veri professionisti del marketing hanno sviluppato delle «idee mercato» veramente efficaci che a Roma sono piaciute moltissimo.
Grazie al potere contrattuale romano dei genovesi del centrosinistra siamo ancora una volta riusciti a farci sfuggire l’evento. Prima il Sei Nazioni di Rugby ed ora i Campionati Europei di Calcio nel 2012. Un vero Grande Slam. Già, siamo sempre lì l’ignoranza prospettica dei contenuti e la totale mancanza di cultura (lo sport è cultura) fa di questo gruppo dirigente un vero freno per la crescita di tutta la città. La presunzione e la superficialità con il quale si affrontano certe tematiche rendono Genova una città «piccola», sempre di nicchia e noi piccoli cittadini.


Mai come oggi l’opposizione deve urlare «andatevene a casa»! Basta, con le mezze parole, il detto e non detto ed il dannato linguaggio politicamente corretto! La gente è stanca di subire gli errori di una Giunta che vaga senza sapere dove va e soprattutto con chi va. A Genova si improvvisa tutto, dallo sport, al porto, ai trasporti…. tanto il popolo bue approva sempre. Ci avete stancato…..
Coordinatore Centro Ovest
e Medio Ponente
Lista Biasotti

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