TorinoVentiquattro anni tra un mese e mezzo, capelli lunghi fino alle spalle e diventati biondi «per cambiare un po', spero solo non mi facciano più vecchia». Tania Cagnotto è a Torino per vincere la medaglia d'oro degli Europei: la attendono il trampolino dei tre metri (domani) e il sincro con Francesca Dallapè (domenica), coppia nuova ma già salira sul terzo gradino del podio nella recente tappa delle World Series in Qatar. «Ci stiamo conoscendo e divertendo molto, i risultati paiono arrivare: speriamo di andare avanti così».
Sarà una stagione particolare: Europei a Torino, Mondiali a Roma. Tutto in casa: emozionata?
«Eccitata, direi. Sarebbe un peccato fallire. Torino, poi, è la città di mio papà (ex campione azzurro e oggi suo allenatore, ndr) e ci tengo in particolar modo a far bene. Diciamo che qui scalderemo i motori in vista dei Mondiali di agosto».
Stesso programma per entrambe le manifestazioni?
«Sì, certo: trampolino dai tre metri e sincro. La piattaforma da dieci metri è archiviata del tutto: ho buttato la chiave».
Eppure è campionessa europea in carica: sicura della scelta?
«Vero, ma a livello assoluto ho capito di non poter competere. Se voglio pensare a una medaglia mondiale e olimpica, il trampolino è il presente e il futuro».
Con un tuffo nuovo, anche: triplo salto mortale e mezzo in avanti in posizione carpiata, con un coefficiente di difficoltà che la pone sullo stesso piano delle extraterrestri cinesi.
«Appunto, era un passo obbligato per pensare davvero in grande. Dovevo cambiare qualcosa: vedremo i risultati. Qui mancherà la russa Pachulina: peccato, il confronto ai massimi livelli fa sempre bene. Vuol dire che facilita il mio compito».
Visto che gioca in casa, si aspetta qualche favore arbitrale?
«Non posso dire che ci conto, anche se di solito...».
Lei ha già disputato tre Olimpiadi: non si è ancora stufata di ripetere sempre gli stessi gesti?
«No, anche se è normale che dopo una grande manifestazione subentri un senso di vuoto non facile da colmare. Dopo avere staccato per qualche settimana, però, la voglia torna più forte di prima. Vado avanti almeno fino a Londra 2012, poi deciderò anno dopo anno. Magari mi verrà voglia di metter su famiglia e fare un bambino. Di sicuro, quando smetterò lo farò per sempre: non mi vedo mamma e poi di nuovo atleta".
Magari si vede protagonista di «Ballando con le Stelle»...
«La danza mi piace. Se mi chiamassero, andrei volentieri come ha fatto per esempio la Vezzali: che si è divertita e ha continuato a vincere in pedana. reality continuano a non piacermi, ma se lo spettacolo non è volgare non c'è nulla di male».
Si è mai pentita di avere scelto di fare la tuffatrice?
«Perché mai dovrei? Lo sport mi dato tanto, insegnandomi a vivere e regalandomi tantissime soddisfazioni. Rifarei tutto: ho rinunciato a qualche pizza con le amiche e a un paio di gite scolastiche. Il piatto pende dalla mia parte: nessun dubbio».
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