Eustachio van Lieshout

Nacque nel 1890 a Aarle-Rixtel, in Olanda, ottavo figlio di due contadini. Al ginnasio lesse la biografia di padre Damien, l’apostolo dei lebbrosi, e si decise per l’abito dei Padri dei Sacri Cuori. Fu ordinato sacerdote nel 1919 e mandato ad assistere gli operai valloni delle vetrerie di Maassluis. Nel 1925, su richiesta di un vescovo brasiliano, i superiori inviarono padre van Lieshout e due confratelli a Rio de Janeiro. L’anno seguente gli fu affidata la parrocchia di Agua Suja. Fino al 1934 per lui fu una lotta continua contro l’ignoranza e la prostituzione, una più diffusa dell’altra. Nel 1935 fu assegnato alla nuova parrocchia di Poá, distante una trentina di chilometri da São Paulo. Il luogo era anche peggiore del precedente, con in più un dilagare dello spiritismo e della magia feticistica impressionanti. Il religioso olandese si mise a chiedere insistentemente aiuto a s. Giuseppe e, a quanto pare, lo ottenne: cominciarono le guarigioni clamorose di malati dopo una sua benedizione. Naturalmente, sparsasi la voce, una folla enorme prese a muovere in direzione di Poá, tanto che le autorità dovettero intervenire a contingentare l’afflusso. Alla fine, su loro pressione, anche le autorità religiose si attivarono e nel 1941 il padre Eustachio venne trasferito in luogo appartato.

Dapprima a Rio de Janeiro, poi nella «Fazenda de San José», dove per meglio defilarlo gli imposero addirittura di cambiare nome, poi a Patrocinio, poi a Ibiá, poi a Belo Horizonte e poi... e poi basta, perché nel 1943 il padre taumaturgo morì di tifo, contratto nell’assistere un malato.

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