Città del Vaticano - La posizione della Chiesa sull'eutanasia, e più in generale sulla difesa della vita, è nota. Ma Benedetto XVI sa bene che ogni occasione è buona per ribadirla senza esitazioni. Oggi il Papa è tornato a parlare di eutanasia nel discorso ai vescovi della Scozia, ricevuti in visita. Per il pontefice "se l’insegnamento della Chiesa viene compromesso in un campo del genere, diventa difficile difendere pienamente la dottrina cattolica in modo integrale". E dunque non possono esservi oscillazioni "anche piccole" su questo tema.
Dignità colpita al cuore "Il sostegno all’eutanasia colpisce profondamente al cuore il principio cristiano della dignità della vita umana", ha tuonato il Papa, che ha parlato anche delle "sfide" poste dalla "marea montante di secolarismo nel vostro Paese", sottolineando, fra l’altro, che "i recenti sviluppi nell’etica medica e alcune delle pratiche sostenute nel settore dell’embriologia sono causa di grande preoccupazione".
Niente posizioni retrograde Troppo spesso la Chiesa "è percepita come una serie di proibizioni e di posizioni retrograde", mentre - ha voluto precisare il Papa - "la realtà è che è creativa e generatrice di vita, ed è diretta verso la più piena realizzazione possibile del grande potenziale per il bene e per la felicità che Dio ha impiantato ad ognuno di noi".
Per questo Benedetto XVI ha raccomandato ai presuli di "continuare a chiamare i fedeli ad una completa fedeltà al magistero della Chiesa, sostenendo e difendendo allo stesso tempo il diritto della Chiesa di vivere liberamente nella società secondo la loro fede". Una simile esortazione era stata rivolta pochi giorni fa dal Papa ai vescovi inglesi, con implicito riferimento alle recenti norme sulle adozioni per le coppie omosessuali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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