Evidenza e casualità nei ritratti di Gatti

In Backstage Piergiorgio Odifreddi ripercorre il lavoro del fotografo attraverso gli scatti che lo immortalano sul set. Corpi nudi, sguardi profondi e vestiti griffati: tutto teso a vivere la quotidianità

Evidenza e casualità 
nei ritratti di Gatti

Backstage: guardare chi guarda, vedere quel che tutti vorrebbero vedere
(Carlo Rossella)

Milano - Unire Massimo Gatti e il suo cosmo di amici davanti e dietro l'obiettivo di una macchina fotografica. Questo l'intento del nuovo volume curato da Piergiorgio Odifreddi, Massimo Gatti - Backstage, un volume capace di "traghettare" il lettore attraverso i chiari-scuro della fotografia.

La dicotomia della fotografia Da una parte Gatti che alterna la passione per la fotografia con le sue attività imprenditoriali, dall'altra personalità della cultura e dello spettacolo che sono anche il suo universo di relazioni nella vita privata. Infine il suo entourage di amici e collaboratori, presenti alle riprese fotografiche di Gatti, che lo hanno immortalato dietro le quinte mentre scattava, costruendo nel tempo un vero e proprio album della memoria: Backstage.

Il set fotografico Le immagini del volume sono nate dal confronto tra il fotografo e il contesto, con l’intento di mostrare il lavoro sul set e i trucchi del mestiere, ma soprattutto la grande umanità che sta dietro a ogni singolo scatto. Corpi nudi, curve sinuose, sguardi profondi, vestiti griffati, ma anche donne impegnate a vivere la quotidianità. Sullo sfondo sempre lui, Massimo Gatti, che, come in un circolo vizioso, osserva attraverso l’obiettivo se stesso, i suoi gesti, le sue movenze, le sue emozioni, il suo essere contemporaneamente autore e attore della propria arte. Uomini, donne e bambini sono i soggetti che stuzzicano la curiosità di Massimo Gatti, il fotografo delle persone, della normalità. Un uomo come tanti che osserva la propria passione attraverso un obiettivo, divenendo protagonista della sua stessa scena.

Evidenza e superficialità "Backstage è questo, la perfetta mescolanza tra l’evidenza della superficie e la casualità del retroscena”, come spiega Odifreddi nel saggio introduttivo al volume edito da Electa (pagg. 124, euro 40). La fotografia come scatto d'autore incontra e si confronta con scatti di puro reportage e attraversa una galleria di personaggi come Alek Wek, Annamaria Bernardini De Pace, Beatrice Borromeo, Belen Rodrigues, Fiona Swarowsky, Flavio Briatore, Margherita Missoni, Mariana Braga, Matteo Marzotto, Mike Tyson, Saskia Robbinson e Victoria Beckham.

"Se, come ha affermato Roland Barthes, davanti all’obbiettivo si può essere contemporaneamente - conclude Odifreddi - quello che io credo di essere, quello che io vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui si serve per far mostra della sua arte, Massimo Gatti è riuscito ad essere e a rappresentare nelle sue foto tutto questo, traghettandomi come un Caronte sulle magiche onde della più seducente tra le arti: la fotografia".

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