Quelli di Chinatown occuperanno il tre per cento dellex Alfa di Arese. Settantamila metri quadrati che sono un niente rispetto ai duemilioni e 200mila metri dellarea dove, nel 1980, lavoravano qualcosa come 18.500 tute blu.
Nellex fabbrica grande quasi come una città quei 70mila metri quadrati saranno spezzettati in 200 metri quadrati o poco più: location pronta per 300 grossisti e ceduta al costo di mille euro al metro quadrato, chiavi in mano. Il progetto della Regione Lombardia è sul tavolo di tutti gli interlocutori (Comune e Provincia di Milano, Comuni di Rho, Arese e Garbagnate, e prefettura di Milano). Dossier che ieri si è pure arricchito del «sì» del console cinese Liming Zhang.
Ma ai sindaci ds di Rho e Garbagnate poco importa del cambio di passo del console - che, ricordiamo, aveva sostenuto la protesta dei gialli di Chinatown contro il Comune di Milano che pretende il rispetto delle regole - e si sono gettati in una polemica strumentale ma loro utile essendo entrambi in campagna elettorale. Polemica firmata da chi ha la memoria corta e il 5 ottobre 2004 aveva sottoscritto quella convenzione che legava «larea ex Alfa a imprese di logistica e servizi alla produzione».
Destinazione duso che si riconferma quindi in pieno nel progetto messo a punto dalla Regione per trasferirvi lingrosso di Chinatown. «Allora, la Regione prese solo atto di quella convenzione. E lo stesso, la Regione, fa oggi nel risolvere questo problema indicando la soluzione» osservano dal Pirellone. «Soluzione» che non necessita di alcun «cambio di destinazione duso o di variante urbanistica»: «Il nuovo ingrosso cinese in quel di Arese sorge a fianco di altre imprese italiane che si occupano di logistica».
Scelta «nota ai sindaci coinvolti, a quello di Milano e al presidente della Provincia Filippo Penati» che già «allindomani dei disordini erano informati del nostro lavoro» continua linterlocutore di via Fabio Filzi: «Alla domanda su dove trasferire quel commercio allingrosso che in Sarpi e dintorni attira fornitori e grossisti di mezzItalia e ad ogni ora del giorno e della notte crea caos per caricare e scaricare merce da smistare poi a terzisti spalmanti al nord come al sud, be non cera che una risposta: Arese». «Risposta» che consente al Comune di Milano di poter mettere in atto la pedonalizzazione di via Paolo Sarpi - «con certo incremento del valore degli immobili» - ma garantisce anche ai commercianti cinesi in quel di Arese di avere «a disposizione sistemi di trasporto sia su gomma che su ferro per tutte le destinazioni italiane».
Resta però un problemino: la mancanza di unicità nellinterlocutore.
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