La storia è presto fatta. Si parte dal 2004/2005 quando il gruppo Boero ipotizza la costruzione di un nuovo stabilimento produttivo in sostituzione dello storico di Molassana, che non è più in grado di sostenere la crescita dell'azienda. Dopo una lunga ricerca sul territorio genovese, il gruppo con la benedizione delle istituzioni locali e le organizzazioni sindacali, trasferisce lo stabilimento nel basso Piemonte a Rivalta Scrivia.
È il 6 febbraio 2006 quando si sigla l'accordo con l'amministrazioni locali nel quale, le stesse condividono la scelta di Boero di crescere produttivamente anche fuori dal territorio ligure, mantenendo la direzione e il commerciale a Genova. Ma soprattutto sono le istituzioni: «a impegnarsi - fermo restando le precisazioni del piano regolatore del Comune di Genova -, affinché il riutilizzo delle aree dell'ex stabilimento di Molassana, avvenga al più breve possibile». È l'espressione: «Più breve possibile» che lascia oggi perplessi. Non avendo allora, come adesso, nessun interesse a partecipare a un'operazione urbanistica e immobiliare, il gruppo Boero nomina un consulente, per lo studio di un progetto, che compatibilmente con il Puc, valorizzi l'area in termini ambientale, residenziale, commerciale, oltre a servizi e oneri di urbanizzazione a favore del Comune. Passaggio eseguito: progetti presentati in Circoscrizione, oggi Municipio, e in tutti gli uffici preposti. Risultato: 2009 il progetto non è stato ancora approvato, ma l'iter formale è stato ben che completato. Tutto ancora fermo. Nel frattempo l'azienda Boero ha cessato la sua attività a Molassana, costruito un nuovo impianto, ripreso l'attività industriale nel nuovo stabilimento, e non ultimo ha inaugurato ieri a Genova, in via Dino Col, il nuovo centro di Ricerca e sviluppo e assistenza tecnica, dedicato alla memoria di Riccardo Cavalleroni. Promessa quella dell'azienda rispettata: «mantenere i cinquanta ricercatori a Genova e valorizzare il polo tecnologico». E alla cerimonia di ieri, fra le molte autorità cera anche il sindaco Marta Vincenzi che ha rinnovato per lennesima volta la promessa del Comune: «Ancora qualche tempo, e la ristrutturazione andrà i porto».
Intanto le collaborazioni del Gruppo Boero con altre università e centri di ricerche nazionali e internazionali, con i più importanti produttori di materie prime hanno contribuito alla formazione professionale di 52 ricercatori, organizzati in ricerche specifiche per settore di attività. Mille e cinquecento i metri quadrati a disposizione con sei laboratori (formulazione di prodotti nuovi, linea casa e yachting, colorimetria, tintometria, analisi, controllo qualità e tecnologie avanzate); un centro di formazione e informazione e un centro dati tecnici; costato all'azienda 4 milioni di euro tra locali, tra attrezzature tecniche e arredi.
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