Expo, Boeri smentisce Pisapia: «Le aree? La stima è sbagliata»

Non ha fatto in tempo a partecipare al primo incontro pubblico da assessore a Cultura e Expo che Stefano Boeri che ha preso posizione contro il suo stesso sindaco. Non bastava a Pisapia la grana del doppio incarico di Bruno Tabacci, ieri si è aggiunta la polemica su Expo. Proprio il giorno dell’esame al Bie e del debutto di Pisapia, accanto al commissario straordinario Letizia Moratti. Ieri durante i forum sull’esposizione universale organizzato dal sito Affaritaliani.it Stefano Boeri, autore del masterplan che ha nel parco agroalimentare il suo punto di forza, è tornato a fare polemica sulla soluzione per l’acquisizione delle aree su cui sorgerà il sito espositivo e sul progetto.
Una polemica inutile dato che ieri mattina, i rappresentanti legali della società «Arexpo», la newco creata per comprare i terreni privati, ha firmato il compromesso con il gruppo Cabassi. Si tratta di un «Contratto di opzione», con il quale «Belgioiosa concede irrevocabilmente ad Arexpo, che accetta, il diritto potestativo di acquistare da Belgioiosa medesima il Compendio Immobiliare», l’area di 256.000 metri quadrati in questione, che si trova nei comuni di Milano e di Rho. «Si tratta di un passo fondamentale e decisivo - commenta il presidente di Regione Roberto Formigoni - sulla strada che ho sempre indicato, che ci consente di presentarci al Bie a Parigi perfettamente in regola, nel pieno rispetto dei tempi prefissati, e di procedere decisamente verso la realizzazione di Expo». Il prezzo è stato concordato tra le parti in 49,6 milioni. Tra i corridoi di Palazzo Reale ieri si respirava un certo malumore: domani andremo a Parigi - si mormorava - per rassicurare il bureau che tutto procede per il meglio, e i giornali parleranno delle polemiche.
È proprio sulla valutazione dei terreni che si è consumato lo scontro: «Trovo inaccettabile - è sbottato Boeri - ogni valutazione sui valori dei terreni che non tenga conto del progetto contenuto nel dossier e dell’esito del referendum sul parco di Expo». Boeri ha chiesto senza mezzi termini una revisione della stima dell’Agenzia del Territorio di circa 120 milioni di euro per le aree di Cabassi e Fondazione Fiera. Un attacco obliquo, nemmeno troppo al sindaco, che mercoledì aveva incontrato il governatore per ribadire il suo sì alla soluzione individuata. «La valutazione dà anche a me la certezza e la garanzia di serietà - aveva detto Pisapia -. I terreni sono stati valutati da un soggetto super partes con il controllo della Corte dei Conti». Il sindaco aveva anche approvato la formula della società pubblica che ha già acquisito i terreni della Fiera.
Altro punto bollente il destino del parco agrialimentare, messo in discussione qualche mese fa dall’ad della società Expo 2015 spa, Giuseppe Sala. «Ritengo discutibile - ha polemizzato l’architetto - la scelta di rivedere un progetto che regala a Milano il primo parco agroalimentare al mondo per lasciare posto a insediamenti di carattere ordinario in una posizione incongrua e impropria». Questo era, tra l’altro, il quesito di uno dei cinque referendum cittadini cui il 70% milanesi hanno risposto sì. «Il dossier di registrazione - ha replicato piccato Sala - va verificato con gli attori principali di Expo, con i Paesi e con i soci.

È sbagliato che un cambio di giunta possa cambiare la logica del nostro lavoro. Prendo atto che Stefano sta dicendo che il nostro sindaco domani sbaglia a venire con noi a Parigi per confermare quello che confermerà, vale a dire che proseguiamo nell’acquisto dei terreni».

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