Expo, una "Carta di Milano" per battere la fame nel mondo

Sei mesi di lavoro: così l’evento sarà spiegato alla città. Obiettivi ambiziosi Sala: «Il vento è cambiato». Arruolato Veronesi, show di Albanese a teatro

Expo, una "Carta di Milano" per battere la fame nel mondo

Un tavolo di lavoro lungo sei mesi, dal primo maggio al 31 ottobre. L’appuntamento è per il 2015, ci sarà tempo per radunare i massimi esperti di casa e mondiali sul tema dell’alimentazione per tutti, ma l’eredità di Expo dovrà essere scritta durante l’evento e tradursi nella «Carta di Milano», un manifesto per chi è impegnato nella lotta contro la fame nel mondo. La proposta lanciata ieri dall’oncologo Umberto Veronesi sul palco del Teatro dal Verme, al convegno organizzato nella giornata in cui «Expo incontra la città», è stata già raccolta dal sindaco. «Abbiamo tutte le carte in regola e centri di eccellenza per proporci come un luogo dove elaborare progetti e proposte sul tema dell’alimentazione sana e sufficiente per tutti - ha concordato Letizia Moratti -. Un laboratorio che si apre al mondo nell’elaborare politiche sul cibo sano e sicuro per tutti, sui problemi di malnutrizione nei Paesi poveri e cattiva alimentazione in quelli ricchi».
Tutto esaurito al Dal Verme. C’è spazio per la musica della Pfm e il monologo Antonio Albanese che strappa applausi e risate, con le proposte comiche di praterie di basilico e il rischio che all’estrazione a sorte sul tema di Expo vincesse «come raggiungere Genova da Milano partendo il venerdì sera d’estate». Ma sul palco si alternano soprattutto i protagonisti della kermesse. Il sindaco cita i 61mila nuovi posti di lavoro all’anno fino al 2020, il presidente della Provincia Guido Podestà sottolinea il piano di infrastrutture eredità di Expo, da Pedeomontana a Tem. A 15 mesi dagli Stati Generali il governatore Roberto Formigoni ammette che ci si ritrova di nuovo al Dal Verme ma con un quadro (finalmente) diverso: «L’andamento di Expo è stato un po’ carsico perché ci si è dovuto occupare di vicende meno interessanti e coinvolgenti per la gente, con una sfilza di norme burocratiche e preparativi. Oggi il fiume riemerge». Conferma l’ad della società Expo, Giuseppe Sala, «il vento sta cambiando e migliora il rapporto della città con Expo». Anticipa che il nuovo logo di Expo sarà pronto per aprile («sono arrivate oltre 700 proposte al bando»), l’anno prossimo la mascotte, poi l’inno ufficiale. E sceglierà come advisor figure competenti sulle diverse materie da affrontare, per i contenuti musicali sarà il fondatore di Mtv Antonio Campo Dall’Orto. Anche Veronesi potrebbe essere «arruolato» per la salute. Dopo la Svizzera, sono pronte a ufficializzare la partecipazione all’Expo di Milano Francia, Cina, Corea, Vietnam, Argentina. L’economista Mari o Monti però avverte, «non misuriamo il successo solo con il numero di visitatori, è essenziale non perdere un minuto nel coinvolgere le nostre imprese in progetti che generino indotto e conterà la visione che il mondo avrà di Milano e dell’Italia sulla capacità di raggiungere obiettivi ambiziosi».

Da piazza Gramsci al parco delle basiliche, ieri i milanesi hanno affollato le 11 zone dove sono stati allestiti i palcoscenici Expo con performance di danza, musica e cabaret. Presto partirà il tour nelle altre regioni.

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