Expo, dopo la firma ecco chi ha fatto il grande affare

Trovato l’accordo su Expo. Rimasti i mal di pancia. Perchè anche ieri sulla questione delle aree, dopo la cena risolutoria a casa del sindaco Letizia Moratti l’altra sera, è continuata la presa di distanza del governatore Formigoni. Dopo mesi di attesa è stata scelta la strada del comodato d’uso, una scelta «condivisa» come hanno tenuto a sottolineare sindaco e presidente della Provincia, in veste di mediatore. Formigoni ha ribadito ancora la sua preferenza per la newco, una società mista per acquistare i terreni, ma «ho ritenuto di aderire alla strada proposta dal commissario, e che sarà perseguita tenendo conto anche delle indicazioni date dai nostri legali» assicura. Il comodato prevede che Fondazione Fiera e Cabassi cedano le aree al prezzo simbolico di un euro alla società expo 2015. Nel 2016 torneranno nelle mani dei proprietari con una nuova destinazione d’uso (da agricola a edificabile), con un valore che si aggirerà intorno ai 200 milioni di euro e dotata di tutte le infrastrutture di collegamento. E ieri il titolo della Fiera in Borsa è cresciuto del 17%.
Sul piano politico, ora Letizia Moratti ha in mano la partita ma il braccio di ferro non è finito.

Formigoni, che da presidente della Regione è dominus politico della Fondazione Fiera, non digerisce ancora l’accordo e lascia intendere di non avere voglia di togliere le castagne dal fuoco alla Moratti davanti agli ostacoli che si presenteranno in corso d’opera. I superpoteri consentiranno al sindaco di derogare la normativa sugli appalti per accelerare i lavori e potrà accorciare anche le procedure di valutazione di impatto ambientale (dureranno al massimo 45 giorni).

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