Expo, il governo apre i cantieri: «Via a primavera»

L’Expo avrà le infrastrutture. E Milano l’eredità di strade, metropolitane e vie d’acqua disegnate nelle 552 pagine e 10 capitoli del Dossier di registrazione esaminato ieri nella riunione del Tavolo Lombardia. Presenti Regione, Comune e Provincia insieme a una buona fetta di governo, il vice ministro alle Infrastrutture Roberto Castelli ha assicurato che Roma ha garantito il 95 per cento delle risorse. «In questi due anni - risponde ai critici - abbiamo lavorato alle procedure propedeutiche e oggi siamo in condizione di poter aprire i cantieri». E il pensiero va alle linee 4 e 5 del metrò. Del parco che dalla Darsena arriverà fino a Pero parla la Moratti. «Sarà il più grande d’Europa, 800 ettari». E dei 110 del sito espositivo, il 53 per cento sarà destinato a verde e al termine dell’evento ospiterà il centro per lo sviluppo sostenibile. «Per la prima volta -spiega l’ad Lucio Stanca - Il sito stesso è un’esposizione del tema. Contenitore e contenuti non sono distanti». A Milano resterà anche un nuovo centro di produzione che sposterà al Nord il baricentro della Rai.


Oggi l’incontro dei soci (Tesoro, Regione, Comune, Provincia e Camera di commercio) per cercare di sciogliere il nodo delle aree da acquistare. Con il sottosegretario all’Economia Luigi Casero che invita la società a stare «molto attenta a rispettare i conti». Di «momento storico che richiede una svolta», parla invece il governatore .

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