"Entro il settembre del 2014 intendiamo ultimare tutte le opere relative all’Expo. Stiamo rispettando il cronoprogramma e nessuna opera è a rischio", il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al termine del Tavolo Lombardia che ha in carico la realizzazione delle opere per l’Expo del 2015, non ha dubbi. Nonostante la lunga impasse causata dal braccio di ferro fra istituzioni, governo e politici per la governance (non ancora del tutto conclusa), la macchina della manifestazione si mette in moto. Formigoni ha anche spiegato che con l’assicurazione data dal sottosegretario all’economia Luigi Casero sul finanziamento di tutte le opere "il programma dell’Expo è interamente confermato e non è necessaria una revisione al ribasso".
La Moratti: c'è impegno per tutte le risorse E questa mattina è stato ufficialmente confermato l’impegno del governo a reperire i 2 miliardi di euro che mancavano per le opere connesse dell’Expo. A darne notizia, il sindaco di Milano, Letizia Moratti, insieme al sottosegretario all’Economia, Luigi Casero. "Oggi abbiamo fatto un passo molto importante - ha detto il sindaco di Milano - e trovo una grandissima soddisfazione per aver ricevuto dal sottosegretario Casero la conferma dei finanziamenti per la quota mancante per le opere connesse". Per la precisione si tratta di 1 miliardo e 889 mila euro, che serviranno per realizzare le opere connesse: materialmente questi soldi non sono ancora in cassa ma c’è l’impegno del Governo a trovarli da qui al 2015.
La riunione del Tavolo Lombardia è stata preceduta, sempre a Palazzo Pirelli, dalla riunione dei soci della società Expo 2015 che ha visto riuniti Comune, Provincia, Regione Lombardia, Camera di Commercio, Ministero dell’Economia. Durante la riunione i soci hanno condiviso la decisione di trasferire una serie di opere dalla ex Soge al Tavolo Lombardia: in particolare le opere infrastrutturali, di connessione al sito e le opere urgenti. Tra queste, per esempio, la linea della metropolitana M6. "Lo studio preliminare per la M6 - ha spiegato la Moratti - deve partire entro il 16 marzo. Non eravamo più a tempo. Per questo è stato necessario passare quest’opera da Soge al Tavolo Lombardia. Al Tavolo, alotre a Formigoni, Moratti, Penati, Luigi Casero e Roberto Castelli, sono intervenuti anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, Stefania Craxi per gli Esteri, Maria Vittoria Brambilla per il Turismo, e Umberto Vattani per il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Ice, l’Istituto che presiede.
"Bracco? Tutto resterà come prima" Sulle voci di un azzeramento del cda, poi, Formigoni ha detto che "si tratta solo di indiscrezioni giornalistiche e mai nessuno di noi le ha avallate. Distinguiamo il pettegolezzo giornalistico infondato, da quelle che sono le notizie che danno le istituzioni". Se la presidenza rimarrà a Diana Bracco, Formigoni ha risposto: "Tutto rimarrà come prima".
Castelli: cronometro svizzero...
"Non abbiamo perso un secondo, stiamo procedendo come un cronometro svizzero", ha detto il sottosegretario alle infrastrutture, Roberto Castelli. "Il governo sulle infrastrutture - ha precisato - ha fatto una scelta di fondo per tutto il Paese. Da uno studio di Confindustria, infatti, emerge che per ogni miliardo investito si creano 20 mila posti di lavoro".
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