Expo, solo una manciata di ore per completare il risiko dei voti

(...) c'è da farsi venire il mal di testa. Basti dire che a un mese dalla fine i votanti non erano nemmeno centodieci, mentre oggi sono ben 154. Un terzo in più, mica uno. Con i piani dell'asburgica diplomazia milanese messi a durissima prova. «É come allenarsi per correre i cento metri - scherzava ma non troppo il governatore Roberto Formigoni - e poi dover correre i tremila siepi».
Le buone maniere regnano sovrane e nessuno lo dice per non rischiare di incrinare equilibri già delicati, ma ce ne sarebbe abbastanza per parlare di voto truccato. Che, non bastassero gli ultimi arrivati, sarà pure segreto. E non espresso da un ministro, ma dall'ambasciatore dei singoli Paesi all'Unesco. Magari anche delegando qualcun altro a esprimerlo. Non spetta a noi dirlo, ma non sarebbe forse il caso di cambiare i regolamenti? Magari si eviterebbe, come è successo con l'ultima assegnazione (quella del 2011) tra Marocco, Polonia e Corea del sud che si sono presi a pesci in faccia e reciprocamente accusati di aver imbrogliato.
Tra Smirne e Milano finora ha vinto il fair play. A parte la nuova punzecchiatura del sindaco turco che per il galà di ieri sera ha sottolineato «tanto kebab e niente mozzarella». Un'altra bufala avvelenata che il sindaco Letizia Moratti respinge rapida al mittente («Ha detto così? Davvero una brutta caduta di stile»). E, intanto, prosegue la maratona diplomatica che in questi giorni le ha fatto nuovamente incontrare uno a uno ministri, ambasciatori e imprenditori di tutti i Paesi che hanno diritto al voto.
«Ottimisti? Mio padre - sorride il marito Gianmarco Moratti, volato fino a Parigi per starle vicino - diceva che gli ottimisti sono destinati a fallire. Bisogna aver paura e lottare fino all'ultimo». Sport nel quale la moglie sembra ben ferrata. «È una persona eccezionale. Ci vivo da quarant'anni ed è davvero al di sopra delle parti. In casa Moratti non c'è il pensiero unico e sono le donne che fanno politica. Ma ce n'è una che la sa fare meglio».

Cosa succederà lunedì? «Comunque vada - risponde tenero - la porto tre giorni in un posto segreto, lontana da tutti». Questa sera, intanto, a Parigi la grande serata dello stile italiano all'Opéra. Canta Elisa, sfilano le modelle con abiti di Ferrè, in mostra le Ferrari e i marchi del made in Italy. Milano o Smirne? Domani.

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