Ezra Pund: "Facevo il saluto romano perché Mussolini ha ringiovanito l'Italia"

Pubblicati in un blog i documenti inediti del poeta interrogato dall'Fbi nel 1945 per la sua collaborazione con il Fascismo. "La finanza ha trascinato gli Usa nella guerra. Roosvelt? Deve essere visitato da uno psichiatra"

Ezra Pound ammette senza alcuna reticenza le proprie attività in favore del Fascismo davanti agli agenti del Cic e dell'Fbi che lo interrogano nel maggio del 1945. Quella deposizione (desecretata nel 2000) è oggi pubblica e disponibile sul blog dello storico Giuseppe Casarrubea.
Sono carte del controspionaggio dell'Esercito americano in Italia che, il 4 marzo 1944, dà indicazioni per la cattura di Pound. L'intellettuale e poeta era stato indiziato dal Gran giurì di Washington per tradimento, ossia per aver curato trasmissioni radiofoniche antiamericane iniziate a Roma nel 1940. Nel documento di sei pagine ritrovato al Nara (Washington), Pound elenca nel dettaglio le sue attività di appoggio e propaganda a favore del Fascismo italiano dopo il 1924, quando si stabilisce a Rapallo, in Liguria e, dopo l'8 settembre 1943, a favore della Rsi, la Repubblica sociale italiana.
Pound - si legge nella sintesi diffusa da Casarrubea - parla dinanzi all'agente Ramon Arrizabalaga (Counter intelligence corps, Cic) e a Frank Amprim (Fbi), il 7 maggio 1945. Il poeta si comporta con coerenza e non nega di aver favorito il Fascismo di Mussolini dal '24, perché "aveva apprezzato il ringiovanimento dell'Italia" messo in atto dal Duce.
Per radio e in vari articoli, - si legge nella sintesi della corposa documentazione - Pound è solito attaccare il presidente Roosevelt e la finanza internazionale di New York perché "hanno trascinato in guerra gli Usa" nel 1941, mentre l'impero britannico viene definito "una dannata schifezza". E aggiunge: "Non ho mai aderito al Partito fascista, ma occasionalmente facevo il saluto romano". E poi: "Ritengo che i miei discorsi spaventassero i peggiori nemici degli Usa.

Ammetto inoltre che, dopo il 7 dicembre 1941, suggerii durante una delle puntate radiofoniche che il presidente Roosevelt doveva essere visitato da uno psichiatra perché era soggetto a influenze più o meno ipnotiche".

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