nostro inviato a Maranello
Non sono soltanto i clienti, acquisiti o potenziali che siano, a essere coccolati dalla Ferrari. A Maranello, riconosciuto nel 2007 il luogo di lavoro più ambito in Europa, il nuovo corso iniziato nel 1997 guarda, a giusta ragione, anche al personale che opera sulle linee di montaggio. In pratica, oltre alla soddisfazione del cliente è necessario pensare a quella di chi realizza materialmente le auto più famose del mondo. È allora nato il progetto «Formula Uomo», voluto dal presidente Luca di Montezemolo, che se da una parte ha rinnovato il polo produttivo di Maranello, nel rispetto del patrimonio storico, dallaltro ha fatto sì che il benessere e la sicurezza fossero sempre più presenti in tutti gli ambienti di lavoro. E così, passeggiando per i viali interni alla fabbrica fondata da Enzo Ferrari, partendo da piazza Gianni Agnelli e arrivando a piazza Michael Schumacher, dopo aver lambito via Niki Lauda e Kimi Raikkonen, ecco apparire uno dopo laltro, accanto ai capannoni storici, i «gioielli» realizzati dai migliori architetti del mondo.
E se la Galleria del vento è stata firmata da Renzo Piano, la Ferrari ha chiamato Massimiliano Fuksas per il nuovo centro sviluppo. Con il lancio dellultima nata, California, in vendita da gennaio, entrerà in funzione un «nuovo concetto» di linea di montaggio: un padiglione che si sviluppa su 22mila metri quadrati, dove gli operai non devono piegarsi o sopportare pesi eccessivi. Linnovativa catena di montaggio, frutto della creatività di Jean Nouvel, vincitore del premio Pritzker, assieme a un nuovo ristorante per i dipendenti, progettato da Marco Visconti, sono il fiore allocchiello della nuova Ferrari. Le tute rosse di Maranello assembleranno i bolidi del Cavallino in un ambiente dove viene sfruttata al massimo la luce naturale; temperatura, umidità e decibel sono costantemente tenuti sotto controllo; e tra, una stazione di lavoro e laltra, ci sono ampi spazi verdi, panchine e specchi dacqua.
Unattenzione particolare è stata data alla sicurezza sul lavoro, per la quale nellultimo anno sono stati investiti quattro milioni. «Il nostro obiettivo - ha spiegato lamministratore delegato Amedeo Felisa - è proporre una fabbrica in cui la possibilità di incidente sia pari a zero». «Dobbiamo però essere consapevoli - ha aggiunto Montezemolo - che questo obiettivo può essere raggiunto con la piena partecipazione e responsabilizzazione di tutti.
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