Faber in versione sinfonica Sogno di libertà per De André

Faber sinfonico. «Un sogno di libertà, Fabrizio amava la libertà». E allora eccolo, il sogno, che non a caso, è anche nel titolo di questo nuovo album, «Sogno n. 1», omaggio a Fabrizio De André e alle sue canzoni, interpretate nientemeno che dalla prestigiosa London Symphony Orchestra diretta da Geoff Westley. E che sulla copertina ha la Lanterna che specchiandosi nell’acqua (del mare o del Tamigi) vede l’immagine del Big Ben, in un gioco di riflessi - quasi un grafico sonoro in bianco e nero - tra Zena e London. Idea arguta e originale. Alla faccia dei puristi, dei «talebani», che accettano Faber solo in versione originale, senza orpelli, nemmeno se confezionati ad arte da signori musicisti.
«Mai mi sarei sognata di snaturare Fabrizio» puntualizza subito Dori Ghezzi, che martedì sera ha presentato il nuovo disco alla libreria Feltrinelli di Via Ceccardi, insieme a Massimiliano Lussana. «La musica ha bisogno di interpretazioni nuove per sopravvivere, e questa lo è; non il solito rimpasto trito e ritrito, la solita carrellata di canzoni sempre uguali combinate secondo il gusto di chi costruisce i dischi da vendere. Questo è un prodotto vivo». Registrato nel mese di settembre presso gli Abbey Road Studios di Londra e uscito il 22 novembre scorso, il «Sogno» martedì era un perfetto sottofondo in una «platea» gremitissima. Una veste musicale suggestiva e del tutto particolare, che avvolge le parole e la voce di Faber dei timbri orchestrali, degli archi, dei legni, delle percussioni, restituendo un vero e proprio concerto da platea di teatro e dando vita ad una serie di affreschi musicali di raffinata fattura e sensibilità. Che riescono a commuovere. Artefice dell’operazione appunto Westley, produttore arrangiatore compositore inglese innamorato della Liguria e dell’arte di De André, che con lavoro certosino ha selezionato dieci delle canzoni di Faber - con la supervisione di Dori Ghezzi - e le ha tradotte in partiture nuove, sovrapponendo all’esecuzione dell’orchestra la voce di Fabrizio.
L’album contiene Preghiera in gennaio, Ho visto Nina volare, Hotel Supramonte, Valzer per un amore, Tre madri, Laudate Hominem (solo orchestrale) Disamistade, Rimini, Anime salve, Nuvole (solo orchestrale): brani famosi e amati dagli affezionati del nostro cantautore e che scandiscono il suo lungo percorso artistico. E, ciliegina sulla «torta sinfonica», i duetti virtuali con Vinicio Capossela (in Valzer per un amore) e Franco Battiato (in Anime salve). «Si è scelto Battiato in sostituzione di Fossati, che cantava nella versione originale, per dare qualcosa di nuovo; e Vinicio, beh, che dire: ci stava proprio a pennello!». E allora ecco il sogno «numero uno». Lascia forse intendere che ce ne sarà un secondo? «Speriamo.

Come speriamo anche in un concerto dal vivo. Il progetto c’è: è “Dream number 2”, eseguito da interpreti stranieri e con canzoni realizzate in inglese». Un altro omaggio sincero e davvero «international», finalmente, a Fabrizio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica