«Facciamo l’antidoping ai politici»

Il leghista Tenconi: «I cittadini devono sapere chi scelgono»

Chiara Campo

I politici si sottopongano all’«antidoping». A lanciare la proposta, con una mozione, è il consigliere comunale della Lega Ettore Tenconi. Posto che, sostiene, «l’elemento chiave è la fiducia», che «le droghe, siano pesanti o leggere, fanno male e portano gli umani a esserne dipendenti, con gravi conseguenze anche psicologiche», e che «nessuno affiderebbe i propri risparmi a un banchiere dedito alla droga, o tantomeno si farebbe operare da un chirurgo abituato a fare uso di stupefacenti», allo stesso modo i cittadini potrebbero sentirsi meno rappresentati da un amministratore che si droga. Ecco perché, secondo Tenconi, «i dirigenti e consiglieri comunali, gli assessori e i consiglieri di zona dovrebbero essere sottoposti ad esami periodici del sangue mirati a rilevare l’uso di sostanze stupefacenti». I risultati, secondo il rappresentante milanese del Carroccio, dovrebbero essere resi pubblici, «magari in allegato alle dichiarazioni dei redditi, in modo che i milanesi si rendano conto di chi hanno messo in posizioni di responsabilità». E chi rifiuta di sottoporsi all’«antidoping»? «Renderei comunque pubblico il nome di chi ha rifiutato l’esame - assicura Tenconi -, lasciando al cittadino di trarne le considerazioni che meglio crede».


«Sono favorevole - accoglie la proposta il consigliere dei Verdi, Maurizio Baruffi -, vanno bene gli esami del sangue, ma fatti a tutti i milanesi, in modo che dimostrino la presenza di piombo e altre sostanze inquinanti in città. Sicuramente, si capirebbe che fanno più danni alla salute del Thc (tetraidrocannabinolo), il principio attivo della cannabis».

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