Scienze e Tecnologia

Facebook ora risponde alle domande: è guerra aperta con Google

Mark Zuckerberg e compagni, raggiunta le vetta del web, non intendono fermarsi: dopo aver almeno in parte risolto la questione privacy, vogliono conquistare territori della rete oggi appannaggio degli altri grandi operatori

Il Facebook del futuro? Non più solo un luogo virtuale per incontrarsi, scambiare opinioni, darsi appuntamento. Presto il gigante di Internet darà anche risposte a tutte le nostre domande: guiderà l'utente nelle scelte, insomma si trasformerà in un consigliere telematico. Mark Zuckerberg e compagni, raggiunta le vetta del web, non intendono fermarsi: dopo aver almeno in parte risolto la questione privacy, vogliono conquistare territori della rete appannaggio di altri operatori.
Nella sezione prodotti e applicazioni, il social network chiede agli utenti a costruire il futuro di Facebook. «Stiamo lanciando un nuovo prodotto - si legge - Crediamo sarà molto eccitante, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto». Il sito invita a riempire un modulo con tre domande e tre risposte. «Scegliete domande provocatorie su argomenti che conoscete», si legge nel comunicato, che contiene alcuni esempi. Dagli interrogativi più tecnici: che cosa ha causato la crisi dei mercati statunitensi nel 2009?, che metodo dovrebbe usare la BP per fermare la marea nera? A quelli più personali: cosa cercano le donne in una relazione?, come posso superare la paura di volare?, qual è il segreto per una mega-festa in casa?.
Gli amministratori del social network valuteranno le risposte e, dopo aver verificato la capacità di scrivere in maniera chiara e autorevole su un determinato argomento, rilasceranno le password di accesso al sistema. «Le vostre risposte saranno lette da decine di milioni di persone in tutto il mondo, comprese società in cerca di personale - si legge ancora nel testo - Poi vi porteremo nei quartier generali di Facebook a conoscere i vari team».
Con quest'ultima mossa, Facebook dichiara guerra non solo a Yahoo Answers, ma anche Aardvark, acquistato da Google a febbraio. Nei confronti di Mountain Views, l'iniziativa di Zuckerberg e compagni ha il sapore di una risposta all'ingresso dei rivali nel mondo dei social network con Google Buzz. L'operazione potrebbe, inoltre, ridare nuovo smalto al gigante web, dopo la valanga di critiche sulla questione privacy che hanno spinto Zuckerberg ad annunciare la semplificazione dei comandi per le impostazioni dei dati personali. Esperti ed associazioni hanno accolto con favore la marcia indietro del fondatore del social network, ma non si dicono pienamente soddisfatti.
La considerazione più comune è che sia stata messa una pezza ai buchi nella riservatezza provocati dalle applicazioni lanciate nell'ultimo periodo, ma che la guerra sia ancora tutta da combattere e che in fondo la vocazione di Facebook a condividere il numero massimo di informazioni si scontri fisiologicamente con la privacy. È quanto sostiene l'Electronic Frontier Foundation, una delle organizzazioni più attive nel settore. Ed è quanto vanno ripetendo gli organizzatori del «Quitfacebookday», che nella giornata di domani si propongono di spegnere i profili del maggior numero di utenti.

Finora non pare abbiamo avuto un gran successo: circa 25 mila adesioni sul sito, contro gli oltre 400 milioni di membri della community.

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