Milano - E' la prima volta. Apri il tuo profilo sul più popoloso tra i social network e trovi un messaggio del padrone di casa. Mark Zucherberg, il fondatore di Facebook, ha deciso di scrivere una missiva ai suoi 350 milioni di inquilini. Tanti. Così tanti da costituire un "paese" virtuale superiore, per popolazione, agli Stati Uniti (che si fermano a 305 milioni di anime). E il giovane fondatore si trova ad amministrare un condominio sterminato, in cui tutti cercano di sbirciare nella finestra del vicino.
Molti iscritti, molti problemi di sicurezza Più privacy su Facebook. E' questo l'imperativo del 25enne informatico e, non dimentichiamolo, imprenditore. Zucherberg spiega che presto "verranno apportate alcune modifiche per
offrire un servizio migliore"."Questo - scrive- è stato un grande
anno che ha reso il mondo più aperto e connesso. Grazie al vostro
aiuto, oltre 350 milioni di persone in tutto il mondo usano oggi
Facebook per condividere online la propria vita. Per rendere possibile
tutto ciò, abbiamo fatto del nostro meglio per mettere a vostra
disposizione gli strumenti necessari a condividere e controllare le
vostre informazioni".
A cinque anni dalla prima versione "La prima versione di Facebook, lanciata cinque anni fa,
conteneva - ricorda- già strumenti per controllare che cosa
condividere e con quali persone, singoli o gruppi. Il nostro lavoro in
questa direzione continua ancora oggi. L’attuale modello di privacy di
Facebook, che gravita intorno alle reti, comunità scolastiche,
aziendali o geografiche, funzionava bene quando Facebook era
utilizzato principalmente da studenti, perchè era ragionevole pensare
che uno studente volesse condividere contenuti con i propri compagni.
Con il tempo, gli utenti ci hanno chiesto di aggiungere reti aziendali
e geografiche, tanto che oggi esistono reti che coprono intere
nazioni, come l’India e la Cina".
"Non è più il modello migliore" Facebook cambia e si semplifica per adeguarsi alle esigenze "mondiali". "Con la crescita della base di utenti di Facebook -spiega-
alcune reti geografiche contano oggi milioni di membri. Con reti così
vaste, siamo giunti alla conclusione che il modello attuale non sia
più il modo migliore per consentire agli utenti di controllare la
propria privacy. Considerato che quasi il 50% di tutti gli utenti di
Facebook è membro di reti geografiche, questo è per noi un argomento
di estrema importanza. Un sistema migliore consentirebbe quindi a
oltre 100 milioni di persone di avere un maggiore controllo sulle
proprie informazioni.
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