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Faida San Luca, estradato in Italia il boss Nirta

Trasferito in un carcere del nostro Paese Giuseppe Nirta, capo dell’omonima cosca della ’ndrangheta coinvolta nella faida di San Luca. Era stato arrestato il 24 novembre scorso ad Amsterdam: è indagato anche per la strage di Duisburg

Faida San Luca, estradato in Italia il boss Nirta

Reggio Calabria - È stato estradato in Italia e si trova già in un carcere del nostro Paese Giuseppe Nirta, di 35 anni, capo dell’omonima cosca della ’ndrangheta coinvolta nella faida di San Luca. Nirta era stato arrestato il 24 novembre scorso, ad Amsterdam, dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dal Servizio centrale operativo, in collaborazione con la polizia olandese.

L'arresto in Olanda Nirta ha una condanna definitiva a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Quando è stato arrestato in Olanda, Nirta era latitante da dieci anni. Insieme a lui, nella città olandese, furono fermate la moglie, Aurelia Strangio, e due sorelle della donna, Teresa ed Angela, che si trovavano anche loro da alcuni giorni in Olanda. A Giuseppe Nirta viene attribuito un ruolo strategico nello scontro che da anni contrappone la sua cosca, nella faida di San Luca, al gruppo Pelle-Vottari. Faida che ha avuto nella strage di Duisburg del Ferragosto di due anni fa il suo punto più alto.

La strage di Duisburg Nirta è indagato anche per la strage di Duisburg, in Germania, in cui il giorno di Ferragosto del 2007 furono uccise sei persone. Le sei persone assassinate nella strage erano appartenenti alla cosca Pelle-Vottari, contrapposta ai Nirta-Strangio nella faida di San Luca. Per la strage di Duisburg è latitante, con l’accusa di esserne stato l’esecutore materiale, Giovanni Strangio, di 30 anni, cognato di Giusepe Nirta. Strangio, secondo quanto viene ipotizzato dalla polizia, sarebbe irreperibile in un Paese del nord Europa.

Nella strage di Duisburg furono assassinati Sebastiano Strangio, di 39 anni; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni; Marco Marmo, di 25, Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17.

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