nostro inviato a Gubbio
Non cè stato alcun credit crunch in Italia, anzi il sistema bancario anche nei mesi più difficili ha garantito a famiglie e imprese «80 miliardi di extracredito», in pratica più prestiti di quanto si potesse prevedere visto il quadro economico. A difendere le banche dallaccusa di aver stretto i rubinetti del credito è stata lAbi durante un seminario a Gubbio. Lincontro ha visto un confronto tra il presidente dellassociazione dei banchieri, Corrado Faissola e il presidente della Piccola industria di Confindustria, Giuseppe Morandini. Le difficoltà, però, non mancano visto che le sofferenze, 55 miliardi a settembre, nella prima parte del 2010 peggioreranno ancora.
Morandini, dopo aver annunciato battaglia sui 60-70 miliardi di crediti vantati dalle imprese verso la pubblica amministrazione, ha segnalato i due grandi problemi che angustiano le pmi: chiudere i bilanci del 2009 («che avranno cali di fatturato tra il 20 e il 50%»), e poi vedere come i conti saranno considerati dalle banche, alla luce delle regole di Basilea 2. «Appuntamento a Pasqua», ha detto, rivolgendosi al presidente dellAbi, Corrado Faissola. Questi non si è sottratto alla provocazione: «Quando avremo i bilanci li guarderemo, ma già oggi è evidente che le imprese sono in difficoltà; e quindi si tratterà di considerare il momento del tutto straordinario. Sono moderatamente preoccupato - ha ammesso - ma in passato - ha aggiunto, per sottolineare la disponibilità degli istituti di credito - se le banche avessero revocato i fidi alle imprese con risultati negativi, avrebbero distrutto il 40% della piccola industria italiana».
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