Fallito l'agguato. Il governo regge e ottiene la fiducia alla Camera dei deputati con 316 sì. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi aveva dichiarato: "Sono intimamente sicuro che anche questo agguato non avrà esito per loro. Si sono esposti a una brutta figura con gli italiani. Spero che gli italiani tengano conto di questo comportamento negativo". E ancora una volta ha avuto ragione.
La prima chiama aveva registrato 322 votanti, di cui cinque radicali; sette sono stati i voti contrari (ha votato anche la Svp, ndr.). Hanno votato sì l'ex ministro Scajola e anche Gianfranco Micchiché.
"Sono certo che raggiungeremo quota 315", ma anche se la maggioranza non dovesse centrare questo obiettivo "il governo proseguirà: ci metto la firma". Tuttavia, in questo caso, "ci sarebbe un problema politico in assenza del numero legale. Sicuramente è giusto parlare con il presidente della Repubblica" anche se il premier salirebbe al Colle "ma non per dimettersi". Aveva affermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, soffermandosi con i giornalisti in Transatlantico. All’opposizione il ministro rimprovera di essere in procinto di adottare "una tecnica aventiniana che la dice lunga sulla loro etica. Vogliono sommare il loro voto a quello di chi non può votare, ad esempio il nostro deputato Alfonso Papa, ovvero chi apertamente sostiene l’esecutivo".
Infatti, le opposizioni
alla prima chiama non si erano presentate in Aula in attesa che il numero legale, fissato a 315, venisse raggiunto. Alla seconda chiama, appena sono rientrate, sono state accolte dalla maggioranza al grido di "Buffoni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.