Falso dentista curava i rom: denunciato libanese

Pur non avendo alcun titolo, è diventato negli anni il dentista di fiducia dei rom residenti nella capitale e in altre città italiane. Nei campi nomadi arrivava a bordo di una lussuosa Mercedes, trasformata in un vero e proprio ambulatorio mobile con tanto di trapani elettrici alimentati da un gruppo elettrogeno, decine di confezioni di anestetico e attrezzature per fondere e trasformare l’oro in denti da impiantare. Ma martedì scorso, mentre si accingeva a operare un rom, è stato notato e denunciato da un poliziotto di passaggio. Il falso dentista è un libanese di 57 anni in possesso anche della cittadinanza francese.
A scoprirlo gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Lazio della Polstrada diretti da Guido Martino.
Martedì pomeriggio, i poliziotti, in borghese, erano di pattuglia nel campo di via della Martora a Tor Cervara quando hanno notato un uomo, vestito con abiti eleganti, scendere da un’auto di lusso, appunto la Mercedes: lo hanno fermato per un controllo e nell’auto hanno scoperto il kit completo per effettuare operazioni odontoiatriche. Arnesi, tra cui trapani elettrici, tenuti in pessime condizioni igieniche, cento confezioni di carbocaina, un anestetico potentissimo che va usato solamente per pazienti che non hanno problemi cardiaci, tutto l’occorrente per impiantare i denti d’oro.
Scoperto con le mani nel sacco, ha ammesso di esercitare abusivamente tale attività da oltre vent’anni, da quando, in Libano, seguiva il fratello, dentista vero. Il 57enne, che vive in un bella villetta di Anzio con moglie e tre figli, ha poi raccontato di aver operato anche nei campi nomadi di altre città italiane, tra cui Macerata, e di chiedere come compenso, per ogni operazione, dai 20 ai 30 euro. In passato inoltre, è stato a Londra dove ha svolto la stessa attività. «Ho scelto i rom per evitare di essere denunciato» ha poi detto ai poliziotti.


Nonostante la denuncia e il sequestro degli attrezzi, il libanese non vuole assolutamente sentir parlare di acquisire titoli per l’abilitazione alla professione: «È troppo tardi per frequentare scuole e mettersi sui libri - ha dichiarato - e poi l’attività la svolgo con serietà».

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