Doppia ondata di polemiche in Gran Bretagna per il film-documentario sugli ultimi giorni di vita di Malcolm Pointon, morto a 63 anni dopo aver combattuto a lungo contro lAlzheimer. Un coro di critiche si è levato contro il canale ITV che ha deciso di mandare in onda in unanticipazione quella che sembrava essere la morte del celebre musicista e compositore, circondato dai familiari mentre esala lultimo respiro. Ma luomo, si è appreso, non è morto in quellistante, ma tre giorni dopo, anche se lo spot del documentario lasciava intendere il contrario.
E la stessa scelta di far vedere lagonia sul piccolo schermo ha suscitato reazioni indignate: «La morte di un uomo non è uno spettacolo per la tv», ha titolato il quotidiano britannico Times. Lemittente Itv ha ammesso di aver ingannato il proprio pubblico spacciando il documentario prodotto da Paul Watson come qualcosa che in realtà non è. Lanziano musicista non era morto, come volevano far credere i produttori, ma era semplicemente incosciente. Anche se da quel momento in poi il signor Pointon non ha più ripreso conoscenza, il canale tv è ora sotto accusa per aver manipolato la realtà a fini di audience.
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