«La famiglia non passa mai di moda. Va riscoperta»

(...) Nel giorno dell’Epifania Tettamanzi insiste sui valori della famiglia e della vita, invita i giovani immigrati a non lasciarsi travolgere dalle zone di ombra della società in cui sono cresciuti. Parla del dramma dell’aborto, perché i dati sono molto preoccupanti, in particolare tra le giovani immigrate: «Oggi accogliere un bambino viene ritenuto una vera e propria disgrazia. E ancora: la non conoscenza o comunque la leggerezza di comportamento di diversi giovani produce conseguenze disastrose e porta a gesti persino disumani pur di liberarsi di un bambino tramite l’aborto. E ciò a volte accade nell’indifferenza generale o peggio laddove le madri subiscono forme di intollerabile sfruttamento».
L’invito rivolto ai milanesi, a chi si trova nella condizione di consigliare o proporre scelte alle donne che aspettano un bambino, è di impegnarsi perché i diritti umani possano essere coltivati e rispettati. Invece la realtà parla spesso di vite difficili rese ancora più dure: «Le famiglie dei migranti diventano oggetto di proposte dal sapore nascostamente discriminatorio, fatte passare, invece, come forme di saggezza culturale e di necessità politica. A pagarne le conseguenze sono per lo più i giovani».
L’arcivescovo consiglia ai ragazzi di non abbandonare i valori dei padri, perché «la caduta di questi valori renderà la loro vita difficile». Insiste su un tema di grande attualità: «La famiglia tante volte non è rispettata nei suoi diritti, anzi viene derisa nei suoi valori». Ricorda che i Magi hanno percorso tanta strada, tra pericoli, ostacoli e condizioni difficili, non per entrare in una reggia o rendere omaggio a re con abiti lussuosi, ma per incontrare «una giovane mamma con un papà tanto premuroso, persone semplici interamente dedite al loro bambino».

Un amore «normale», lo definisce l’arcivescovo, che rischia di essere considerato «poco moderno», fuori moda, perché in questa società e cultura «i valori autentici dei quali la famiglia è portatrice sono spesso rifiutati».

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