da Ferrara
Il caposcuola fu Carlo Carletti che aprì una bottega di liutaio nel 1895. Gli succedettero Orfeo, Genuzio, Nullo e Natale con violini, viole, violoncelli e contrabbassi, vanto dellarte liutaria ferrarese, diffusi in tutti i continenti. Sino a Gabriele Carletti, che attualmente opera a Minerbio però è un didatta attivo dal Nord al Sud.
Ferrara ha festeggiato i 110 anni della Liuteria Carletti con un concerto dove i «gioielli di famiglia» - rifiniture accuratissime, un gran bel suono ampio e omogeneo - sono stati messi in mano a strumentisti di rango: dal virtuoso di contrabbasso Mario Ricciuti (scuola di Giovanni Bottesini), a Franco Fantini, storica «spalla» della Scala dove entrò diciassettenne nel 1942 e fu primo violino dal 54 al 93. Ottantanni per la musica di cui dava segno una targa-ricordo a «un ferrarese dorigine e milanese di cuore, maestro dello strumento quasi da quanto è la sua età».
Ricciuti, Fantini, Roberto (violino) e Andrea (violoncello) Noferini, Massimiliano Camuto (violino secondo), Tommaso Poggi (viola) e una fantasiosa Silvia Rambaldi al cembalo sono stati protagonisti di un concerto al Teatro Comunale promosso dal «Comitato per i grandi maestri» di cui è presidente e anima Gianluca La Villa, autore di un volume divulgativo, in italiano e inglese, Violin companion, come pure promotore emerito di omaggi a grandi violinisti del passato. In gruppo si è ascoltata una bella e affiatata lettura di una sonata celeberrima quale Il trillo del Diavolo (solista tutto gusto e musicalità Roberto Noferini) con lelegante e rara cadenza di Hubay e dove il basso continuo ha coinvolto anche leccellente contrabbassista Federico Garberoglio.
È stata poi la volta di una passerella solistica fra virtuosismo e grande musica, ideali per verificare la qualità strepitosa degli strumenti Carletti.
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