
Un appello al ministro della Giustizia nella dolorosa vicenda dei tre ragazzi morti nell'incendio dello showroom di via Cantoni. I familiari delle vittime hanno scritto tramite il proprio legale a Carlo Nordio perché intervenga in relazione alla decisione delle autorità olandesi di sospendere l'estradizione di Washi Laroo, accusato di aver appiccato il rogo.
Nell'incendio del 12 settembre scorso (nella foto) hanno perso la vita due fratelli di 18 e 17 anni e un 24enne, tutti di nazionalità cinese, che dormivano nell'emporio. I parenti dei ragazzi sono rimasti molto colpiti dalla posizione dell'Olanda, dove l'indagato risiede, che ha rimandato la decisione sull'estradizione, invocata dalla Procura, chiedendo all'Italia garanzie sulle condizioni delle carceri definite «inumane».
La notizia della lettera è riportata dall'Agi. Nel messaggio per il Guardasigilli il legale delle famiglie, l'avvocato Fan Zheng, scrive per conto dei propri assistiti che la sospensione dell'estradizione «ha provocato ulteriore angoscia e dolore nei familiari delle vittime, nonché accresciuto il bisogno di vicinanza e rassicurazione. Al dolore per la perdita dei propri figli si è aggiunta la concreta e crescente preoccupazione che li corso della giustizia possa essere ostacolato, se non addirittura bloccato».
Poi un «accorato appello affinché il Suo Ministero possa intervenire risolutivamente». Conclude il difensore: «Le persone che assisto confidano nella Sua sensibilità e nel Suo impegno per riaffermare i valori di giustizia, legalità e dignità umana, rispetto per le vittime, che questo caso drammaticamente rischia di mettere in pericolo».
Secondo le indagini, Washi Laroo ha
dato fuoco al magazzino su commissione di cittadini cinesi con cui i proprietari dell'attività avevano contratto un debito. L'incendio doveva essere una intimidazione per spingerli a pagare, ma si è trasformato in tragedia.
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