Roma - La crisi ha incominciato a farsi sentire sui bilanci delle famiglie italiane: nei primi sei mesi del 2008 la ricchezza finanziaria delle famiglie è calata del 6%, soprattutto a causa del forte ribasso dei corsi azionari. Nel confronto europeo, tuttavia, le nostre famiglie restano pur sempre fra le più solide: la ricchezza complessiva è cresciuta nel 2007 del 3,9%, meno che negli anni precedenti, soprattutto grazie all’'ncremento di valore degli immobili. Complessivamente la «Famiglia Italia» dispone di attività reali (immobili, terreni, eccetera) e attività finanziarie (azioni, titoli pubblici, depositi) per 8.512 miliardi di euro.
Le cifre provengono dall'indagine annuale della Banca d'Italia sulla ricchezza delle famiglie. E confermano la forte propensione al risparmio, e la prudenza degli italiani: le nostre famiglie hanno meno debiti di quelle tedesche, francesi, inglesi e americane; le attività reali risultano pari a 5 volte il reddito disponibile, superiore a quello di Stati Uniti e Germania; le attività finanziarie sono pari a 3,6 volte il reddito, un rapporto superiore a quello di Germania e Francia. Ogni famiglia italiana, per Bankitalia, possiede una ricchezza netta di 360mila euro.
Ma come tutte le medie, anche questa non fotografa la realtà. La distribuzione della ricchezza nel nostro Paese è difatti molto asimmetrica, risultando concentrata su poche famiglie. La metà più povera delle famiglie italiane detiene meno del 10% della ricchezza totale, mentre al contrario il 10% più ricco dispone di quasi la metà della ricchezza complessiva. In cima alla «hit parade » delle attività reali, come sempre, gli immobili: le sole abitazioni rappresentano l'81,5% del totale, più il 6,5% dei fabbricati non residenziali e il 3,4% dei terreni. L'altra faccia della medaglia è che il 40% dei debiti delle famiglie è rappresentato dai mutui casa.
I primi dati del 2008 indicano, tuttavia, che la crisi finanziaria incomincia a intaccare la ricchezza delle famiglie. Si è detto del calo del 6% della ricchezza finanziaria nei primi sei mesi, a causa dei ribassi in Borsa. Questa tendenza, osserva Bankitalia, «è proseguita con maggior vigore nei mesi successivi». Il portafoglio finanziario delle famiglie va modificandosi, con il progressivo abbandono di azioni e fondi comuni, e l'incremento dei titoli di Stato. Inoltre, si sta registrando un rallentamento nella crescita dei prezzi immobiliari, e un forte calo nei volumi di compravendita. Questo significa che anche l'amato mattone, alla fine, risentirà della crisi.
Secondo il rapporto sul risparmio 2008, pubblicato dal Centro Einaudi-Bnl in concomitanza col bollettino di Bankitalia, la crisi ha modificato il comportamento degli italiani che investono sui mercati finanziari: negli ultimi dodici mesi, l'atteggiamento è diventato molto più prudente nel 58% dei
casi; inoltre, il 61% non ha fatto alcun investimento finanziario nel 2008. È poi aumentato di molto il numero degli italiani che non riesce a risparmiare: era il 51% nel 2007, è cresciuto quest'anno al 69%, un vero record.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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