Bagni allIdroscalo, ora si può, ma con lesclusione degli 850mila metri quadri del bacino che restano ancora off-limits. Paradosso firmato Provincia di Milano, che in alternativa offre due piscine larghe dieci metri, lunghe cinquanta e profonde sì e no un metro e mezzo. «Piscine? Pozzanghere, se vogliamo chiamare le cose con il loro nome» osservano Giovanni De Nicola e Max Bruschi: «Due chiazze dove le alghe si sfarinano al sole e dove quando in acqua si è in dieci è impossibile pure nuotare».
Fotografia made in Pdl di quelle che lamministrazione Penati definisce «oasi balneabili»: «Queste oasi rischiano di trasformarsi in latrine» continuano i consiglieri provinciali del Pdl. Osservazione che dallassessorato allIdroscalo viene immediatamente censurata: «Latrine? Non scherziamo, sotto le due oasi cè un canale sotterraneo che garantisce il ricambio con il bacino dellIdroscalo. E, poi, sono aree sorvegliate dal servizio assistenza bagnanti».
Ma come mai quellacqua che lassessore Irma Dioli era pronta, si dice, a dichiarare nuovamente balneabile è stata invece riconfermata pericolosa dal presidente della Provincia? Domanda senza risposta, se non una nota siglata da Irma Dioli: «Il divieto di balneazione che interessa lIdroscalo è una cautela verso i cittadini. Questanno ho chiesto a tutti coloro che ogni fine settimana affollano il bacino di avere un po di pazienza. Adesso ci sono queste opere, le oasi, che erano previste già da tempo». Tentativo di dare una risposta ai frequentatori dellIdroscalo, assillati dalla calura e, perché no, anche ai proprietari dei locali lungo il bacino che lamentano un dimezzamento delle presenze.
Il problema però resta: nelle acque dellIdroscalo non si può nuotare ad esclusione delle due simil-piscine che sorgono allaltezza di Punta dellEst e a sud dellarea Cus. Chiaro a tutti che è davvero troppo poco per unarea che, nei giorni di punta, è presa dassalto da venti-trentamila persone e che, dettaglio, questanno compie settantanni di vita. In compenso sono in piena attività le tre-piscine-tre dellIdroscalo dove, listino prezzi alla mano, si spende undici euro per lingresso contro i cinque stabilito per strutture analoghe da MilanoSport.
«Differenza di sei euro che pesa sulle tasche delle famiglie» notano De Nicola e Bruschi: «Sei euro di troppo per chi sbarca allIdroscalo e si ritrova costretto a ricorrere a queste piscine private perché la Provincia ha vietato la balneazione nel bacino».
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