L'Italia è al quinto posto tra i maggiori consumatori di antibiotici in Europa. Sebbene questi farmaci siano essenziali per il trattamento delle infezioni batteriche, molti pazienti riferiscono di sentirsi esausti durante il trattamento. Mito o realtà?
Amoxicillina, macrolidi, cefalosporine: cos'è un antibiotico? A cosa serve?
Un antibiotico è un medicinale utilizzato per curare le infezioni causate da batteri. Gli antibiotici sono classificati in diverse famiglie in base alla loro struttura chimica e al meccanismo d'azione:
- Le penicilline (come l'amoxicillina o la penicillina G) vengono prescritte per trattare numerose infezioni batteriche, comprese quelle causate da batteri Gram-positivi ( tonsillite batterica , infezioni otorinolaringoiatriche, urinarie, dentali, ecc.).
- I macrolidi (azitromicina, eritromicina, claritromicina) vengono utilizzati in alcune infezioni respiratorie o in casi di allergia alle penicilline.
- Le cefalosporine sono indicate per le infezioni più gravi o complicate, come quelle polmonari, urinarie o cutanee.
- I fluorochinoloni – ciprofloxacina e ofloxacina – possono essere utilizzati in caso di gravi infezioni batteriche (urinarie, digestive o polmonari), ma questa classe deve essere usata con cautela a causa di un aumentato rischio di effetti avversi e di resistenza batterica.
- Gli aminoglicosidi (come la gentamicina o l'amikacina) sono riservati alle infezioni gravi, come la setticemia o alcune infezioni nosocomiali e richiedono una stretta supervisione medica a causa della loro potenziale tossicità.
Quando dovresti assumere gli antibiotici?
Gli antibiotici vengono prescritti per curare le infezioni batteriche diagnosticate da un medico. Sono inutili contro i virus, quindi non sono efficaci contro le infezioni virali come rinofaringite, laringite o tonsillite di origine virale.
Gli antibiotici causano affaticamento? Perché a volte avvertiamo un calo di energia durante il trattamento?
Sentirsi spesso indeboliti dopo una cura antibiotica? La stanchezza che si può provare non è direttamente correlata al farmaco, ma all'infezione stessa che sfinisce l'organismo mentre cerca di difendersi. Quando gli antibiotici iniziano a fare effetto contro l'infezione, generalmente 24-48 ore dopo l'inizio del trattamento, i sintomi migliorano e la stanchezza diminuisce.
Bisogna tener presente che la scomparsa dei sintomi non significa necessariamente che l'infezione sia completamente guarita. È fondamentale completare l'intero ciclo di trattamento. Interromperlo troppo presto può portare a una ricaduta e, cosa ancora più importante, consentire ai batteri più resistenti di sopravvivere e moltiplicarsi, favorendo così la resistenza agli antibiotici.
Quali sono gli effetti collaterali degli antibiotici?
Come tutti i farmaci, anche gli antibiotici possono avere effetti collaterali.
Problemi digestivi: mal di stomaco, diarrea
Tra gli effetti collaterali più frequenti, i problemi digestivi sono principalmente legati all'alterazione del microbiota intestinale. Gli antibiotici agiscono non solo sui batteri responsabili dell'infezione, ma anche sui batteri benefici della nostra flora intestinale. Interrompendo la terapia, possono causare disturbi digestivi: mal di stomaco, nausea, diarrea.
Per attenuare questi effetti collaterali si raccomanda l'assunzione di antibiotici subito prima o all'inizio di un pasto. L'assunzione di probiotici, in particolare il ceppo Saccharomyces boulardii, può anche aiutare a mantenere sana la flora intestinale e a ridurre i problemi digestivi.
Debolezza muscolare e tendinopatia
La classe dei fluorochinoloni (ciprofloxacina, ofloxacina, levofloxacina, ecc.) può causare debolezza muscolare o dolore ai tendini (tendinopatia). La comparsa di questi effetti collaterali deve indurre a consultare tempestivamente un medico.
Eruzione cutanea, allergia
Il rischio di una reazione allergica agli antibiotici è raro e riguarda principalmente le penicilline (amoxicillina, ecc.). L'allergia si manifesta più spesso con un'eruzione cutanea o pomfi rossi (orticaria). Bisogna fare attenzione a non confonderli con un'eruzione cutanea causata da un'infezione. In rari casi, l'allergia può causare angioedema (gonfiore del viso e del collo) e difficoltà respiratorie e ciò costituisce un'emergenza medica.
Fotosensibilità
Infine, alcuni antibiotici, in particolare fluorochinoloni e tetracicline, sono fotosensibilizzanti, ovvero possono causare una reazione simile a una scottatura solare o ustioni
cutanee in caso di esposizione alla luce solare. L'esposizione al sole deve essere evitata durante il trattamento e, nei giorni successivi, è necessario applicare indumenti protettivi e una protezione solare ad ampio spettro.