
Anche se si tratta di virus notevolmente diversi rispetto a quello originale, le varianti del Covid sono sempre ben presenti tra di noi e soprattutto nelle ultime settimane se ne sta facciando un'altra che viene strettamente monitorata dall'Oms (Organizzazione mondiale della sanità): il suo nome originario è XFG ma sui social è stata ribattezzata "Stratus" riprendendo un tema meteorologico (gli Strati sono un tipo di nubi) già utilizzato per quella passata chiamata Nimbus.
Quali sono i sintomi
Sottolineando che l'Oms ha già valutato i rischi mondiali come "bassi" dal punto di vista della gravità della malattia, cerchiamo di capire qual è la sintomatologia associata all'ennesima variante di quello che in origine era Sars-Cov-2. Una delle caratteristiche nuove e considerate più sorprendenti è la raucedine che la differenzie con tante altre del passato, quando soprattutto erano la perdita di gusto e dell' olfatto i segni distintivi dell'infezione mentre adesso i pazienti che ne vengono colpiti lamentano tosse secca, irritazione, mal di gola e raucedine.
I vaccini rimangono efficaci
Niente paura, come detto: i vaccini attualmente in circolazione "rimangano efficaci contro questa variante" per proteggere dalla "malattia sintomatica e grave". Per il momento è soprattutto in molti Paesi del Sud-est asiatico dove la nuova variante Stratus è "ampiamente rilevata". Secondo i numeri a nostra disposizione non risulta che questa variante porti a malattie più gravi o decessi rispetto ad altre in circolazione.
La situazione in Europa
Nel continente europeo la nuova variante è aumentata dal 10,6% al 16,7%. nelle ultime settimane ma non è nulla se paragonato al Sud-est asiatico dove dalla primavera è esplosa passando dal 17,3% al 68,7%. Il Regno Unito, da sempre molto attivo alle nuove varianti Covid, giungono conferme circa la caratteristica della raucedine che dà una sensazione simile a "una lama di rasoio, un dolore molto acuto quando si deglutisce, spesso localizzato nella parte posteriore della gola", spiegano gli esperti britannici.
Il monito di Bassetti
"Il Covid continua a produrre varianti, quindi è verosimile che sarà un estate in cui circolerà parecchio, ma darà dei quadri anche poco impegnativi dal punto di vista clinico. Quello che va detto rispetto alle nuove varianti come l'ultimissima XFG o Stratus, soprattutto alle aziende di vaccini, è di aggiornarli per la campagna autunnale.
Purtroppo queste ultime varianti sembrano sfuggire all'immunità naturale e quella vaccinale, e quest'ultima inizia ad essere datata soprattutto negli anziani": lo ha dichiarato all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova parlando a proposito della nuova variante.Dal canto suo, l'Oms ha raccomandato gli Stati membri a "dare priorità ad azioni specifiche per affrontare al meglio le incertezze relative a fuga di anticorpi e gravità".