
Portare il pubblico “a tavola con il diabete”, per comprendere cosa significa davvero convivere ogni giorno con una delle patologie croniche più diffuse in età pediatrica. È questo l’obiettivo di “Diabetable”, l’evento organizzato da Diabete Italia con il contributo non condizionante di Medtronic, che si è svolto a Milano in un format originale e coinvolgente.
Un’esperienza immersiva pensata per far riflettere, sensibilizzare e accendere i riflettori sul diabete di tipo 1, una malattia in costante aumento, ma ancora troppo poco conosciuta nel suo impatto quotidiano.
Un’esperienza empatica a tavola
Durante l’iniziativa – sottotitolata “A tavola con il diabete, per una sola cena nei panni di chi non può mai perdere il controllo” – alcuni attori hanno messo in scena, attraverso momenti di vita quotidiana, le difficoltà e le scelte continue che una persona con diabete di tipo 1 è costretta ad affrontare durante i pasti. Un racconto autentico, ispirato anche alla storia di Monica Priore, atleta pugliese con diabete di tipo 1 nota per imprese come la traversata dello Stretto di Messina.
Attorno al tavolo, accanto al pubblico, erano presenti anche istituzioni, associazioni di pazienti, aziende e media, in un dialogo aperto volto ad aumentare la consapevolezza e a promuovere una maggiore attenzione sul tema, anche a livello politico e sanitario.
Dati allarmanti, ma anche segnali di speranza
L’evento ha offerto l’occasione per riflettere anche sui dati emersi dal progetto D1CeScreen, coordinato dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha coinvolto 5.363 bambini in quattro regioni pilota (Lombardia, Campania, Marche e Sardegna), grazie alla collaborazione di 429 pediatri di libera scelta.
Secondo i primi risultati:
- Lo 0,97% dei bambini ha avuto un esito positivo allo screening preventivo;
- La prevalenza del diabete di tipo 1 risulta pari allo 0,3%;
- In Lombardia, si stima che siano oltre 3.500 i bambini e ragazzi sotto i 18 anni a convivere con la malattia.
Tra i bambini delle regioni coinvolte nel progetto, si è osservata una riduzione del 26% della probabilità di presentare chetoacidosi alla diagnosi e una riduzione del 49% dei casi gravi.
La testimonianza di chi vive con il diabete
"Avere il diabete di tipo 1 significa non poter mai staccare la spina, mai completamente", ha spiegato Stefano Nervo, Presidente di Diabete Italia. "Oggi le tecnologie a nostra disposizione alleggeriscono numerosi aspetti della vita quotidiana, ma la gestione del proprio diabete è un pensiero costante, che dura 24 ore su 24, 7 giorni su 7".
Il messaggio è chiaro: servono più informazione, più empatia e più strumenti per garantire un’assistenza efficace ed equa in tutto il Paese.
L’innovazione come leva per l’equità
Durante l’evento si è parlato anche di innovazione tecnologica e accesso alle cure, con l'intervento di Luigi Morgese, Senior Business Director di Medtronic Diabete per Italia, Grecia e Israele.
"Crediamo fortemente in iniziative che contribuiscono a sensibilizzare e creare consapevolezza.
Questa può tradursi in maggiori risorse per la ricerca e lo sviluppo di nuove terapie, ma anche influenzare le politiche sanitarie, garantendo equità di accesso tra le Regioni e migliori risultati clinici. La tecnologia oggi consente una vita più serena, più libera e, per quanto possibile, vicina alla normalità".