Fine vita & Eutanasia, se ne discute a Milano

All'incontro di domani al teatro Rosetum anche Cascioli (La NUova Bussola Quotidiana), Brandi (Pro Vita & Famiglia) e Borgonuovo (La Verità)

Fine vita & Eutanasia, se ne discute a Milano
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"Libertà o abbandono? Il grande inganno del suicidio assistito", è il titolo del convegno che si terrà domani 24 giugno 2025 alle 21 al teatro Rosetum in via Pisanello, 1 a Milano, organizzato da Pro Vita & Famiglia Onlus in collaborazione con La Nuova Bussola Quotidiana. Intervengono Riccardo Cascioli, Direttore de La Nuova Bussola Quotidiana; Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia; Maria Rachele Ruiu, Portavoce di Pro Vita & Famiglia; Francesco Borgonovo, Vicedirettore della «Verità»; Emanuel Cosmin Stoica, Attivista e creatore di contenuti.

Come sappiamo, la legislazione su fine vita e suicidio assistito è costellata di pronunciamenti di Cassazione e Corte costituzionale che hanno sostanzialmente sostituito il Parlamento imponendo alle Camere un percorso sostanzialmente obbligato. Se la sentenza della Consulta 242/2019 ha garantito l’accesso al suicidio medicalmente assistito, il prossimo passo è l’eutanasia.

L’8 luglio la Consulta discuterà del ricorso, dichiarato «non manifestamente infondato» di una 55enne paraplegica fiorentina, che ha ottenuto l’accesso al suicidio medicalmente assistito stabilito dalla Corte costituzionale nella sentenza numero 242/2019, ma non può se non attraverso qualcuno che possa somministrarle il farmaco ritenuto idoneo dall’Asl. A farlo dovrebbe essere il suo medico di fiducia perché la donna è paralizzata dal collo in giù, ha difficoltà nel deglutire e dipende dai caregiver per tutto. Ha rifiutato la sedazione profonda perché vuole essere lucida e cosciente fino alla fine".



In Italia si parla sempre troppo poco di cure palliative e accompagnamento alla morte, la «scorciatoia» del suicidio assistito e dell’eutanasia con la depenalizzazione del diritto all’omicidio del consenziente e alla morte volontaria, come in Belgio, Olanda e Canada, secondo gli organizzatori rischia di innescare una spirale pericolosissima.

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