Una nuova truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale. La denuncia è stata fatta dai medici di famiglia attraverso il loro sindacato più rappresentativo la Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg). Pier Luigi Bartoletti, segretario dei medici di famiglia del Lazio considera «lodevole la delibera della giunta regionale del Lazio che, per risparmiare, incentiva luso dei farmaci equivalenti. Ma, senza controlli sugli sconti selvaggi si fanno arricchire alcuni farmacisti sulla salute dei cittadini». Qual è il meccanismo di questa truffa?
«La regione rimborsa ai farmacisti precisa Bartoletti - il prezzo di farmaci acquistati con sconti fuori legge, anche del 90 per cento sul prezzo della fustella, quasi il triplo di quelli consentiti. Alcuni farmacisti sostituiscono il generico prescritto dal medico di famiglia con quello acquistato ad un prezzo stracciato ed incassano poi il prezzo pieno. È colpa della regione e dellAifa, Agenzia italiana del farmaco, non effettuare i necessari controlli in un mercato in forte ascesa. È particolarmente grave questa mancanza se si considera che la sanità in Lazio, come in Liguria e in Puglia, è a forte rischio di tenuta sia sui conti, sia sui livelli essenziali di assistenza».
«In Lombardia afferma Fiorenzo Corti, segretario regionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmig) siamo ai primi posti in Italia nella prescrizione di farmaci a brevetto scaduto, ma lasciamo al medico la possibilità di prescrivere in totale libertà secondo scienza e coscienza. Lo scorso maggio abbiamo raggiunto un accordo con le Aziende sanitarie in base al quale non vi sono imposizioni sul medico di famiglia. Siamo convinti che, soprattutto nelle patologie croniche, il farmaco a brevetto scaduto vada valorizzato, ma al contempo ci opponiamo alla prescrizione per principio attivo e riteniamo utile non cambiare le confezioni dei medicinali durante le terapie in quanto possono far insorgere dubbi nei pazienti. È inoltre meglio prescrivere farmaci la cui efficacia è ben conosciuta». Molti medici considerano la confezione di un farmaco e soprattutto la marca un elemento di garanzia e di sicurezza per il paziente.
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