Farmacie comunali, un buco da 2,6 milioni

Ammonta a 2,6 milioni di euro il buco di bilancio dell’Azienda farmacie Milanesi spa, che gestisce le 86 farmacie comunali di Milano. Una cifra enorme che in parte verrà ripianata dal Comune di Milano, attingendo alle riserve di Palazzo Marino per 520mila euro, in proporzione alla quota di partecipazione del 20 per cento. A scricchiolare sono soprattutto quattro farmacie della periferia, perennemente in rosso. «Ma non le chiuderemo - assicura l’assessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna -. Piuttosto cederemo le licenze a qualche privato. Stiamo anche valutando se aprire un bando e cederle al miglior offerente. Le farmacie, soprattutto nei quartieri più difficili, sono un punto di riferimento importante per i cittadini, soprattutto per gli anziani. Ed è nostro dovere garantire la continuità del servizio».
Durante l’ultima assemblea dei soci, le farmacie sono state passate al vaglio, una per una, registro per registro, per vedere quali funzionano e quali sono a rischio. A incidere sul buco di bilancio, fanno notare i contabili, oltre agli acquisti degli immobili, è stato anche il decreto Abruzzo che, per raccogliere fondi a favore dei terremotati dell’Aquila, ha abbassato il tetto di spesa delle farmacie e il prezzo al pubblico dei medicinali.
Ora si valuterà come ridurre i costi e come gestire il personale, soprattutto i vecchi contratti aziendali che si sono sovrapposti nel tempo. «Tuttavia - rassicura Landi di Chiavenna - escludo categoricamente che ci saranno licenziamenti del personale». Palazzo Marino pone i suoi paletti e, pur essendo socio di minoranza, fa valere il suo peso politico. L’intenzione è quella di puntare non tanto sui tagli quanto, piuttosto, sul rilancio delle farmacie. In quest’ottica oggi l’assessore Landi e il sindaco Letizia Moratti visiteranno due farmacie: una privata in piazzale Martini e una comunale in via Mecenate. Aumenteranno i servizi, a cominciare dallo psicologo di quartiere che sarà esteso ad altri due negozi, oltre i 24 già attivi. E le consulenze su problemi di depressione, stress, mobbing e ansia, una media di circa 500 pazienti al mese, potrebbero raggiungere cifre sempre più alte. Non solo. Le farmacie saranno coinvolte anche nei progetti del Comune: saranno la sede dove effettuare test e screening gratuiti ed avranno una parte attiva per promuovere gli esami anche durante i mesi della prevenzione, da settembre a dicembre, programmati dal Comune nelle piazze della città.
«Abbiamo bisogno di garantire gli introiti - spiega l’assessore - e di rendere le farmacie un polo di attrazione. Per questo puntiamo su nuovi percorsi e su nuove linee di prodotti».

Ad esempio: dopo un monitoraggio nelle nove zone di Milano e dopo un’analisi delle vendite e delle ricette presentate dai clienti, verranno aumentati i farmaci contro l’osteoporosi o contro il diabete nelle aree in cui le richieste sono più alte.

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