Matthias Pfaender
La polemica relativa allimpiego del farmaco «Methotrexate» per linterruzione volontaria della gravidanza allospedale Buzzi di Milano, che ha visto nei giorni scorsi scendere in campo lex ministro della Salute, loncologo Umberto Veronesi, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è arrivata ieri tra i banchi di Montecitorio. Il sottosegretario alla Salute Gaglione ha risposto in Aula a uninterrogazione parlamentare urgente avanzata sullargomento: «Il Methotrexate - ha spiegato Gaglione - è registrato in Italia per le seguenti indicazioni: leucemia acuta; artrite reumatoide; psoriasi. Non è presente nella scheda tecnica del farmaco e non risulta autorizzata l'indicazione per l'interruzione volontaria della gravidanza. La legislazione attuale - ha aggiunto - consente l'utilizzo di un medicinale registrato e in commercio in Italia, ma impiegato per una indicazione diversa da quella autorizzata, in caso di sperimentazione clinica autorizzata dal comitato etico della struttura e autorizzata dalla direzione generale dell'ospedale nel rispetto della legge 194». Fin dallinizio della vicenda la direzione del Buzzi ha dichiarato di non essere al corrente di quanto operato dal primario del reparto di ostetricia Umberto Nicolini.
«Il ministero della Salute - ha commentato Formigoni - ha dimostrato di ritenere fondatissime le nostre preoccupazioni sulla procedura usata dal professor Nicolini all'ospedale Buzzi e ha confermato che la posizione assunta da Regione Lombardia è stata sin dall'inizio ineccepibile». Ora loperato di Nicolini sarà sottoposto ad indagine.
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