Farnesina, quartiere ostaggio del rumore

«Vroom», «vvvrrooom», «vrooooooommmmmmm». Non è l’attacco di un articolo «futurista». Ma lo stillicidio, effetto rally, che vivono gli abitanti della Farnesina, via del Foro Italico, con casa e affaccio su tangenziale e imbocco del tunnel di Montemario: ogni secondo, 24 ore al giorno, 365 giorni. «Vede, teniamo tutto chiuso, anche adesso nella bella stagione lì» spiega una signora e indica i terrazzi traboccanti di fiori «non ci mettiamo più piede. Per il rumore, certo». «Oltre ai timpani è messa a dura prova la nostra pazienza» cerca di sdrammatizzare l’ingegner Giuseppe D’Onofrio del comitato dei residenti. Dopo la denuncia del Giornale l’Arpa - l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente - ha fatto i rilievi fonometrici. Esposti arrivati fin dal settembre 2005 erano stati archiviati «per errore». Ora, stando agli accertamenti, i decibel supererebbero i limiti di legge. Ma, quanto alle conseguenze pratiche, nulla. Il rebus, un vero e proprio giallo, riguarda l’asfalto. Secondo gli abitanti la situazione è precipitata nel giugno 2005. «L’impresa Astaldi - dice l’ingegner D’Onofrio - per la consegna definitiva del Passante ha riasfaltato questo con asfalto antisdrucciolevole che aumenta il rumore anziché con il fonoassorbente». «No, è stato usato asfalto fonoassorbente» ribattono ai Lavori pubblici in Comune. «Balle» sintetizza D’Onofrio: «Andando in macchina si avverte distintamente che il rumore aumenta in questo tratto». Che ci voglia una perizia per stabilire chi ha ragione? Nel settembre scorso gli abitanti avevano provato a chiedere ai vigili di far rispettare il limite di velocità, 70 chilometri orari, visto che secondo gli esperti la velocità è «una concausa primaria dell’inquinamento acustico». Ma i vigili hanno risposto, per iscritto, che per non meglio precisati «problemi di sicurezza» in quel tratto di strada sul Foro Italico proprio non è possibile controllare se gli automobilisti spingono sull’acceleratore. Non è finita. Dal 2 maggio il Comune ha iniziato il completamento delle «barriere a terrazzo». Orribili ma che almeno, incapsulando la tangenziale ai lati e sopra, abbattono il caos. Purtroppo le nuove barriere si sono fermate sul ponte di via degli Orti della Farnesina (dove non ci sono case), prima di arrivare ai palazzi che si trovano all’imbocco del tunnel. Soldi finiti, l’appalto (del ’97- ’98) non prevedeva il prolungamento. «Se i cittadini si mettono in contatto con l’amministrazione si troverà una soluzione» accondiscendono all’assessorato ai Lavori pubblici, ma avvertono: «Per un nuovo appalto ci vorrà tempo. Nell’immediato bisognerebbe far rispettare i limiti di velocità». Appunto.

In campo adesso è scesa anche la Federconsumatori Lazio. Il presidente, Claudio Paielli, preannuncia un dossier: «La salute dei cittadini viene prima di tutto». E chissà che non si trovi anche la soluzione al giallo dell’asfalto.

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