Fasci di luce sui nuovi progetti L’Expo prova a sedurre la città

Torri luminose da Porta Nuova alla Bovisa, da Citylife a Rho-Pero e Garibaldi-Repubblica. Oggi il pranzo dei delegati con Berlusconi: «È una prassi normale»

Grattacieli di luce sui progetti che trasformeranno il volto della città. Porta Nuova, Bovisa, Citylife, l’area di Rho-Pero e quella che in Garibaldi-Repubblica vedrà sorgere la nuova sede della Regione. Il benvenuto ai commissari del Bureau des expositions, un omaggio per chiudere in modo scenografico prima giornata di visite a Milano. Tre giorni di incontri e sopralluoghi che potranno convincere gli ispettori a puntare sulla città per l’edizione 2015 dell’Esposizione universale. Le prime impressioni lasciano ben sperare. «Abbiamo sentito parole molto positive da parte loro», ammette il governatore Roberto Formigoni, che ieri insieme al sindaco Letizia Moratti e al vicepresidente della Provincia Alberto Mattioli ha accolto la delegazione al belvedere al 31esimo piano del Pirellone. Musica soft, si spengono le luci e si accende il futuro di Milano che vuole giocarsi anche la carta dell’Expo 2015 per cambiare il proprio volto in meglio. In Regione, riferisce Formigoni, «hanno incontrato i dodici rettori delle università lombarde, perché educazione e innovazione per noi vanno di pari passo». «Stiamo facendo gioco di squadra perché siamo uniti nel sostenere lo stesso progetto», ribadisce il governatore ricordando che dopo Milano la delegazione si trasferirà anche a Roma dove incontrerà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Romano Prodi. Ora, conclude, «dobbiamo andare avanti a tessere le fila del consenso internazionale, il nostro obiettivo è raccogliere almeno 53 voti su 104, vorrebbe dire che abbiamo vinto».
È stata una giornata intensa, lo sottolinea il sindaco che ieri è stata la prima a salutare a Palazzo Marino gli ospiti venuti da Parigi e in serata ha assistito allo spettacolo di luci al Pirellone. «Abbiamo toccato tutti i temi che il Bie ci aveva chiesto di affrontare - riferisce la Moratti -. È stata molto bella la partecipazione della città. Credo si cominci a sentire che Expo è un progetto della città e per la città». Spero, conferma il vicepresidente Mattioli, «che le luci illuminino i commissari sulla scelta».
E soddisfatti, soprattutto, i commissari del Bie. «Questa mattina la prima impressione era eccellente, questa sera è ottima», ride il capodelegazione spagnolo Vicente Gonzales Loscertales, a cui è piaciuta molto la scelta del belvedere. Anche dal punto di vista tecnico, conferma che le spiegazioni fornite da tecnici e istituzioni sul dossier per la candidatura sono state «molto buone, chiare». La questione turca comunque al momento non crede che potrà avere un’influenza sulla scelta del Bie. Sul pranzo in agenda oggi ad Arcore dal leader della Cdl ad Arcore, che nei giorni scorsi aveva fatto discutere, spiega semplicemente che è una prassi del Bie «incontrare nei Paesi che ci ospitano il presidente della Repubblica, quello del governo e il capo dell’opposizione. Non c’è nulla di strano».


Gli ispettori hanno chiuso in Triennale, prima per una cena a buffet con circa 150 personalità milanesi - tra cui Carlo Pontecorvo, Diana Bracco, Luigi Roth, Elio Fiorucci, Vittorio Sgarbi, Matteo Cabassi -, poi in giardino con un concerto del pianista Giovanni Allevi per un migliaio di persone promosso dal Comitato per l’Expo.

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