da Roma
Prima la «sintonia» con la Cgil, ora la «convergenza» con il «manifesto delle imprese» presentato dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo e anche con lanalisi sulleconomia italiana del governatore di Bankitalia Mario Draghi. Il segretario dei Democratici di sinistra Piero Fassino non lesina apprezzamenti alle principali parti sociali, anche se gli argomenti del sindacato di sinistra e quelli di viale dellAstronomia sono agli antipodi. E non nega un benvenuto al responsabile della banca centrale, alla sua prima vera uscita pubblica. «Cè una convergenza significativa tra le indicazioni della Confindustria e lUnione, così come cè una convergenza tra lanalisi che ha fatto il governatore della Banca dItalia e quello che il centrosinistra dice e propone», ha spiegato aprendo la campagna elettorale dellUnione a Torino. A Draghi Fassino ha attribuito «parole severe», sul «disastro del governo Berlusconi» e anche una precisa scelta elettorale: «Draghi ha detto una cosa che anche noi condividiamo e cioè che lItalia ha dentro di sé tutte le risorse per farcela. Ma per farcela - ha aggiunto il segretario Ds - ha bisogno di un governo che sia capace di guidare questo Paese fuori dalla stagnazione e dalla crescita zero. La destra ha portato lItalia alla crescita zero, non sarà la destra a farla uscire».
Montezemolo, in unintervista uscita ieri sul Sole-24ore, ha sintetizzato la ricetta delle imprese per leconomia italiana in cinque punti: la riduzione del costo del lavoro del 10 per cento, e il calo della bolletta energetica del 20 per ento, liberalizzazioni, ricerca e moderne relazioni industriali. Il presidente degli industriali ha criticato il congresso della Cgil appena chiuso a Rimini parlando di una delusione «forte». «Noi - ha spiegato - abbiamo bisogno di un sindacato moderno, collaborativo, non conflittuale o ideologico. Di fronte al rischio di chiusura che corrono molte aziende, il sindacato dovrebbe avere a cuore come noi la capacità di competere delle imprese e quindi la salvaguardia dell'occupazione».
Lintervento del presidente della Fiat ha raccolto apprezzamenti soprattutto nel centrodestra. Il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi lha definita una «ricetta liberale» e ha accusato Fassino di avere avuto «faccia tosta» nel riconoscere in quella lista di richieste una «grande convergenza» con le tesi dellUnione.
Negativa la reazione della sinistra radicale e, indirettamente, della stessa Cgil. «Il tentativo di Montezemolo di ribaltare i termini della questione e di accusare il sindacato di non avere proposte va rispedita senza indugio al mittente.
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